Leave Bennie Alone è un cantautore italiano. Il suo ultimo singolo s'intitola "Just Like You".

Quali sono state le esperienze che ti hanno maggiormente formato?

Inutile negarlo, le esperienze che più mi hanno formato sono probabilmente le mie brutte figure sui palchi con la mia vecchia band e le pessime demo registrate quando pensi di essere già pronto per entrare in uno studio. Non c’è nulla che ti faccia migliorare e formare meglio del semplice commettere errori.

E' uscito il tuo nuovo singolo “Just Like You”. Ce ne vuoi parlare?

Certo! Just Like You è il primo singolo del mio nuovo EP, in uscita nel 2021. È brano Pop Rock veloce e festoso, che pesca un pò dal garage è un pò dal Pop Punk dei primi 2000. È un brano concepito sia per chi apprezza il genere sia per chi è in cerca di qualcosa di catchy ed energico. Sentivo il bisogno di trattare argomenti più semplici e genuini, parla di uscite, di amici, di festa. Come artista molte volte uso la mia musica come valvola di sfogo per ciò che magari mi affligge nella vita quotidiana, ecco con questo brano l’intenzione era quella di prendersi meno sul serio, nel fare musica ogni tanto è importante tornare a focalizzarsi su ciò che ci rende felici. Nel panorama musicale moderno abbiamo tutti un po’ bisogno di prenderci meno sul serio.

Progetti per il futuro?

La mia attenzione al momento è tutta focalizzata sull’uscita mio nuovo EP, 6 brani che per oltre un anno mi hanno tenuto impegnato nella loro realizzazione e registrazione. L’intento è quello di poter poi suonare questi brani dal vivo, il momento storico in cui stiamo vivendo purtroppo non è adatto a tali previsioni, ma insomma, quello che voglio fare è scrivere e suonare a ripetizione.

Autoproduzione. Qual è la tua visione?

E’ un periodo storico musicale in cui è difficilissimo vivere solo di musica, questo spesso relega il fare musica come un qualcosa che va coltivato nel tempo libero, e insomma, l’autoproduzione permette di gestirsi i tempi nel migliore dei modi. Scegli tu cosa vuoi fare e lo fai quando vuoi, penso sia un ottimo modo per potersi esprimere al meglio. Ma per fare musica non basta avere buoni brani, bisogna anche registrarli al meglio, quindi per quello mi affido a terzi in uno studio di registrazione a Magenta, il Modular 58.

Qual è il messaggio che vuoi comunicare attraverso le tue canzoni?

Non c’è un messaggio specifico, mi piace pensare che ognuno possa rivedere se stesso nei miei brani. Ho sempre pensato che la musica non debba essere troppo personale (o almeno, non sempre), faccio fatica ad ascoltare artisti che esprimono quello che provano non lasciando spazio ad interpretazioni. Quando scrivo un brano voglio che chi l’ascolta possa essere libero di interpretare il brano a suo piacimento. Non voglio dire palesemente quello che provo, voglio che sia la musica nel suo insieme a guidare l’ascoltatore.

Com'è il tuo rapporto con il web e i social?

Devo essere sincero, con i social ho un rapporto bipolare, avere una forte presenza sul web e sui social è come avere un buon curriculum ad un colloquio di lavoro, permettono di raggiungere i propri ascoltatori immediatamente e sono uno strumento utilissimo per chi fa musica. Allo stesso tempo temo però che la musica stia diventando troppo dipendente da like e views. Insomma, se hai 100 views/like sotto al tuo brano molte volte non vieni preso sul serio; Ok che la musica è sempre stata una questione di numeri, ma ora i numeri sono sotto gli occhi di tutti e questo spesso viene associato alla qualità del brano.

Cosa dobbiamo aspettarci per il futuro della musica?

A livello di sonorità è difficile prevederlo, la musica è in continuo mutamento e il suo fascino è proprio quello, non sapere cosa aspettarsi, anche per un tradizionalista come me. Posso però dire che a discapito del buon vecchio analogico, pian piano la musica volgerà totalmente al digitale, mi auguro però solo come fruizione dei brani in studio, perché al momento nessun evento in streaming potrà farci provare le emozioni di un concerto dal vivo, cosa che al momento ci manca tantissimo.