UmbertoCì è un cantautore italiano. Il suo nuovo singolo s'intitola "Telegiornale".

Il tuo nuovo singolo "Telegiornale" parla del coraggio di essere sé stessi. Ce ne vuoi parlare?

Telegiornale è il megafono a tutto volume di chi sceglie di affrontare la vita in base alle sue scelte e non a quelle che la vita gli pone davanti. Spesso facciamo scelte perché ci troviamo davanti un bivio, ma ci dimentichiamo che la strada per arrivare a quel bivio l’abbiamo condotta noi.

C’è stato un momento nella tua vita in cui hai dovuto fare questa scelta in modo particolarmente difficile?

Di momenti difficili ne siamo pieni, banalmente andare a fare la spesa ti mette di continuo scelte difficili. Tutto dipende dall’approccio che si dà alle scelte e alla pesantezza del momento. Potrei rispondere a questa domanda in maniera molto vaga, perché le scelte difficili ci appartengono, ogni giorno, sopratutto in questa società.

Nella società di oggi, secondo te, è più difficile dire la verità o essere ascoltati?

Purtroppo, entrambe le cose, siamo troppo distratti. Quello che posso consigliare è questo, se trovate qualcuno nella vostra vita che vi ascolta per più di 7 secondi senza parlare tenetevelo stretto.

Hai raccontato che da bambino hai avuto problemi all’orecchio e che i medici ti consigliarono di stare lontano dalla musica. Quanto ha influito questa esperienza sul tuo rapporto con l’arte?

È stato determinante, mi ha insegnato già da subito che la vita è fatta di continui ostacoli e che noi dobbiamo essere dei fantini perfetti se vogliamo arrivare al traguardo. Oggi con il senno di poi dico che, se magari non avessi avuto quella disavventura, quella voglia di scrivere e di raccontare, in me non sarebbe esplosa come in realtà è successo.

UmbertoCi

Hai iniziato pubblicando musica sotto pseudonimo. Cosa ti ha spinto a uscire allo scoperto e a firmare i tuoi pezzi come UmbertoCì?

Ha vinto la verità. Avevo bisogno di tornare a scrivere come facevo tantissimi anni fa, parlando delle giornate che passano quotidianamente senza scudi e senza schemi.

Il tuo stile unisce cantautorato e sonorità indie. Quali artisti hanno influenzato maggiormente il tuo percorso musicale?

Di certo hanno influito tantissimo i grandi della storia, che per me sono i grandi. Rino gaetano, Lucio battisti, De gregori, De andre, Pino Daniele, potrei continuare all’infinito.

Se dovessi scegliere tre parole per descrivere la tua musica oggi, quali sarebbero?

Sincera, Esigente, Spontanea.

Dopo "telegiornale", hai già in mente un nuovo progetto musicale?

Si, scrivo di continuo, ho già in mente il prossimo lavoro. Sarà sempre un singolo. Mentre lavoro ad un brano ho già in testa come dovrebbe suonare il prossimo.

Qual è l’obiettivo più grande che ti sei posto come cantautore?

In realtà non mi sono posto tantissimi obiettivi. Uno fra tutti e’ quello di mantenere la mia musica il più possibile sincera, di lasciare che sia sempre la spontaneità e la verità ad avere la meglio. Oggi non mi importa di arrivare a tutti, mi importa di essere capito, e viviamo in un mondo in cui a pochi importa di capire gli altri. Questo è triste, io con la musica cerco di arrivare a questo.