Francesco Tripi è un bassista e insegnante. Collabora con l'artista Malavoglia con il quale ha partecipato ad Area Sanremo, e presto suoneranno al MEI, meeting delle etichette indipendenti, dove avranno il piacere di suonare insieme a Morgan, i Negrita e tantissimi altri artisti.

Che studi musicali hai fatto?

Ho iniziato gli studi alla scuola civica di Voghera, successivamente mi sono diplomato alla NAM di Milano.

Quali sono state le esperienze che ti hanno maggiormente formato?

Musicalmente ho imparato molto da un trio milanese, i The Spezials. Estrosi e senza regole, autentica follia musicale. Invece sotto il profilo dell’approccio professionale i 6 anni con i Godamn Superstar (Tributo ufficiale europeo a Manson) mi hanno dato molto. Con loro ho potuto calcare palchi prestigiosi in europa.

Collabori a un progetto con l'artista Malavoglia. Ce ne vuoi parlare?

Malavoglia…poco più di tre anni ma un infinità di esperienze bellissime e segnanti. Su tutte l’esperienza Sanremese, faticosa e ricca di emozioni, positive e non. Il primo anno abbiamo rischiato di vincere Area Sanremo, che da la possibilità di qualificarsi per partecipare al Festival di Sanremo. Il secondo è arrivata la vittoria ma la partecipazione al festival è sfumata al foto finish. Poi le aperture dei concerti di Vecchioni, Britti e Albano. Suonare è sempre un piacere ma salire sul palco portando i tuoi brani è un’ altra storia, mi da i brividi. Ora siamo in finale del Premio Mia Martini con un brano che sento molto, infatti sono molto soddisfatto dell’apporto che ho potuto dare sia con la mia linea di basso che con le idee negli arrangiamenti. Il 4,5 e 6 Saremo impegnati a Faenza con il MEI, meeting delle etichette indipendenti, ci sarà uno splendido concerto. Avremo l’onore di suonare insieme a Morgan, Negrita e tantissimi altri artisti, non vedo l’ora.

Sei insegnante. Qual è il messaggio che vuoi trasmettere ai tuoi allievi durante le lezioni?

Vedo troppi musicisti iper-tecnici, puntano solo alla velocità d’esecuzione e non trasmettono niente. La musica non è solo esercizio fisico ma è arte. Ovviamente la tecnica è importante ma la cosa principale è metterci il cuore.

Didattica online. Qual è la tua visione?

Niente può sostituire un insegnante però credo sia un valido aiuto.

Cosa pensi della situazione musicale in Italia riguardante i concerti?

Sicuramente si potrebbe fare di più, a partire dalle istituzioni che dovrebbero incentivare la musica e non lucrarci. Siamo la culla dell’arte ma pare che non gliene freghi niente a nessuno. Per fortuna è pieno di folli che, a partire dal piccolo locale, organizzano concerti magari smenandoci di tasca propria.

Come vedi il futuro della musica?

Il futuro della musica non potrà che essere radioso se continueranno ad esserci persone che ci credono e che, magari, sono così folli ed appassionati da dare spazio a uno sconosciuto come il sottoscritto.Grazie Musyance, grazie Angela e viva la musica.