Ryan O’Conner, nome d'arte di Felice Celotti, è un giovane rapper di Milano. Intanto sta lavorando al suo nuovo disco di nome "Prequel'' che uscirà a marzo.
Quali sono state le esperienze che ti hanno maggiormente formato?
Prima di entrare nel contesto musicale ho corso per 10 anni in moto, e penso che i valori più importanti me li abbia dati quel mondo. Mettermi poi a confronto ai contest musicali come il Tour Music Fest e i vari eventi organizzati a Milano è stata solo una conseguenza, quando sei consapevole delle tue potenzialità è più facile metterti in gioco.
A breve esce il tuo primo album. Ci vuoi anticipare qualcosa?
Il nuovo album che è anche il primo vero disco della mia carriera musicale è nato in maniera pressoché naturale, dopo il 2019 anno in cui ho pubblicato svariati singoli era ora di tirare fuori qualcosa di più sostanzioso. Era nato come un’EP ma poi mi sono reso conto che le cose da raccontare erano molte di più e sono usciti questi 9 pezzi che sono molto più personali di quanto pensassi.
Quanto conta secondo te la passione, la costanza e la motivazione per avviare una carriera musicale?
Con questo tipo di mercato musicale penso il 70%. Credo che ormai se non metti tutto te stesso in un qualsiasi ambito anche al di fuori della musica non potrai mai fare la differenza in quanto il mercato è saturo di persone, sono pronte in qualsiasi istante a passarti davanti.
Qual è il messaggio che vuoi comunicare attraverso la tua musica?
Questo disco in particolare ricorda a tutti di essere trasparenti o in parole più semplici “essere veri”, non puoi raccontare un personaggio che non sei solo per il tuo pubblico, è il problema fondamentale della musica di oggi.
Autoproduzione oggi. Qual è la tua visione?
Penso che attualmente autoprodursi è la maniera più vera di esprimere te stesso, e al giorno d’oggi con tutti i mezzi di comunicazione che abbiamo è molto più facile emergere da soli che in altri periodi. Essere grezzo ma vero può essere un’arma vincente.
Com’è il tuo rapporto con il web e i social?
Il web per chiunque (non solo per i musicisti) è un’arma a doppio taglio, devi saperla usare senza farti prendere troppo, tante volte pensiamo di vivere dentro di essi e non nella vita reale, solo perché la nostra vita delle volte ha molti meno “fronzoli” di quelli che lasciamo apparire in rete.
Come vedi il futuro della musica?
Roseo. Finalmente qui in Italia ci stiamo aprendo (in maniera giusta o sbagliata) a tutti i generi fino adesso sottovalutati, e questa contaminazione non può che portare una bella ventata fresca a tutta la musica che ascoltiamo.