Sulla scia dell'ultimo singolo “CALEIDOSCOPpIO” e attarversando una piccola pausa dalla musica per scoprire un'ispirazione nuova nel mondo della pittura, del collage e della fotografia, ecco che INARTENODO (alter-ego artistico del cantautore toscano Edoardo Bombardelli) torna venerdì 17 maggio 2024 con il suo secondo EP dal titolo "rOSA", già anticipato dai brani "ITACA" e "NOIA" e ora completato da due ulteriori canzoni: "rOSA" e "SUSHI".

Abbiamo colto l'occasione per intervistare Edoardo e scoprire le sue prime volte legate alla musica:

La prima canzone di cui hai dei ricordi?

Credo fosse “Gocce di Memoria” di Giorgia. La cantavo a loop quand’ero bambino finché la mia prima insegnante di canto mi dirottò su altro. Avevo una bella voce bianca ma lei temeva che con lo sviluppo il mio timbro si sarebbe scurito e se mi fossi fissato troppo su una cantante femminile dagli inizi forse lo strumento ne avrebbe risentito.

Il primo poster che hai appeso in cameretta?

Lady Gaga. The Fame Monster. 2008-2009. Andavo in prima superiore.

Scusate, ma I was Born This Way…

Il primo strumento che hai avuto?

Un cembalino che usavo in casa e un paio di nacchere da un viaggio in Spagna (p.s.: ora ho finalmente imparato a suonarle-LOL)

Il primo brano che hai scritto e cosa ne pensi di lui adesso?

Dolce Vita. Ha ancora un bel tiro. Quella che userei per rimorchiare in disco. E ho detto tutto.

La prima critica negativa che hai ricevuto e come ti ha influenzato?

“Sei troppo espressivo. Troppo teatrale. Anche meno”. Ora sto lavorando molto di sottrazione. È difficile. Ma la pratica inizia a dare i suoi risultati.

Il primo concerto a cui hai assistito?

Il primo che ricordo credo fosse un live di Irene Grandi in Trentino. Avrò avuto 12 anni. Non conoscevo nemmeno 1 canzone ma era il periodo de “La Cometa di Halley” ed essendo metà agosto nel bel mezzo di un campo sterminato tra le Dolomiti rammento di aver visto qualcosa nel cielo. Da allora mi affezionai al rigo di un pezzo in particolare (“Greensburg”) che credo sia passato inosservato ai più (Ah, noi siamo dei

Caduti qui, quando una stella morì /…Come sarà la prima idea, il primo bar

È senza cancelli la prima città

Protetta dai nostri sogni)

La prima volta che hai suonato dal vivo?

Era il 2015. Quasi 10 anni fa. Avevo un tacco da drag e il trucco alla Ziggy Stardust. La canzone era Life on Mars. Una sorta di saggio alla “tale e quale”. Tremavo come un budino. Era Natale mi pare. E quella sera chiusi la serata con Sunday Bloody Sunday degli U2 (un vero pugno allo stomaco e per chi è emotivo come me sa perfettamente che è una canzone stra-insidiosa).