SE7TE, che ha da poco pubblicato il suo nuovo singolo “Non è così male”, ci racconta le sue prime volte legate alla musica.

SE7TE viene da Nicolosi, un piccolo paese in provincia di Catania, ha 22 anni, frequenta l’università e canta da tutta la vita. Diversi concorsi, talent ed esperienze artistiche l'hanno portata fino a qui, a voler dare un nuovo inizio alla sua carriera dopo qualche tempo in cui si sentiva spenta. SE7TE è il nome che l'accompagna per questo nuovo progetto. SE7TE è nata il 7/7: è un numero per lei significavo su tanti  aspetti, e spera che le porti un po’ di fortuna.

La prima canzone di cui hai dei ricordi?

Credo che la prima canzone di cui ho dei ricordi sia una ninnananna che mi cantavano quando ero veramente piccola, non una di quelle classiche che in realtà sapevano un po’ tutti, invece era dolce e particolare, forse in realtà era una canzone vera e propria, ma non ricordo bene le parole, solo la melodia!

Il primo poster che hai appeso in cameretta?

Da ragazza nata nel 2001 che amava cantare e guardare Disney Channel credo sia stato o un poster di High School Musical o dei Jonas Brothers hahah. Avevano tanto potenziale agli occhi di una bimba di 8 anni. Posso dire che l’insieme di questi film per noi generazione Z ha contribuito molto a creare un certo tipo di sogno e sono rimasti un po’ nel cuore di tutti da allora!

Il primo strumento che hai avuto?

Se non ricordo male il primo strumento che ho ricevuto è stato una di quella tastierine giocattolo, in cui il suono è davvero discutibile, ma si poteva suonare ugualmente qualcosa un po’ così, per gioco; successivamente una chitarra, sempre piccolina, però che aveva già le sembianze di uno strumento vero e proprio: mi sono sentita già una professionista ai tempi.

Il primo brano che hai scritto e cosa ne pensi di lui adesso?

Se pensassi adesso al primo vero brano che io abbia mai scritto, forse farei un sorriso, una risata. Non ricordo il titolo del brano, ma sicuramente era romantico. Ovviamente è cambiato tutto, il modo di scrivere, i contenuti, è normale sia così. Pian piano che si cresce, le esperienze varie che si fanno maturano anche la scrittura e i pensieri. Sicuramente lo ricordo con un sorriso perché è stato il primo!

La prima critica negativa che hai ricevuto e come ti ha influenzato?

Ricordo che una delle prime critiche che ho ricevuto, quando ero ancora all’inizio e mi esibivo ai primi concorsi, è stata quella dell’espressività del corpo sul palco. Inizialmente tendevo a identificarmi con questa critica e la percepivo come una parte di me, del mio carattere che non sarebbe potuta cambiare. In realtà poi ho capito che è solo frutto di esperienza, di lavoro, e di crescita. È normale all’inizio non avere una certa confidenza con il palcoscenico.

Il primo concerto a cui hai assistito?

Il primo concerto a cui ho voluto assistere sarà stato nel 2013 o 2014. Suonava una band appena uscita da Amici con cui ero molto in fissa in quel periodo, o almeno con quell’album in modo specifico: erano i Dear Jack, che non ho idea se oggi facciano ancora musica o meno, ma in quel periodo li seguivo molto. Quindi ho chiesto ai miei di comprare il biglietto, la felpa, la sciarpa, da brava fan tredicenne quale ero! È stato bello davvero.

La prima volta che hai suonato dal vivo?

Ho cantato live per la prima volta davvero da piccolina! Non riesco a ricordare l’anno preciso, ma avrò avuto 5-6 anni al karaoke! Invece il mio primo concorso serio, in cui mi sono esibita dal vivo davanti una giuria e un pubblico è stato il Tour Music Fest: avevo 12 anni, mi sono esibita a Roma ed è stata una delle cose che più mi ha segnata, me la ricordo ancora bene, dalla canzone che cantavo al modo in cui era disposta la giuria! Anche in quel caso è stata una grande emozione.