Salvatore Lampitelli in arte Sabba, è un cantante italiano. Dopo la pubblicazione di dischi con vari artisti, oggi è pronto per il suo ultimo disco da solista. Il cantante e cantautore ha affermato: "La mia scuola l’ho fatta direttamente sul campo, scontrandomi con le mille difficoltà che incontri quando non hai tempo da perdere e bisogna produrre in maniera professionale subito. Ora so che oggi sono sicuramente più pronto di dieci anni fa, ma che tra dieci anni guarderò al Sabba di oggi e sorriderò. Il segreto é immaginarsi un futuro e dirsi che nulla può far così male, perché continueremo a lavorare e crescere, e un giorno rideremo sopra ogni cosa che oggi ci fa soffrire".

Com'è nata la tua passione per la musica?

Nasce da piccolo, ascoltando mio padre che faceva tre lavori contemporaneamente ed uno di questi era il cantante. Ho fatto il ballerino per dieci anni prima di dedicarmi alla musica, ricordo ancora che ai campionati italiani mentre ballavo cantavo le canzoni con un sorriso innocente. Erano i primi segnali di cedimento al fascino della musica.

Hai partecipato al programma televisivo "The winner is". Cosa ti ha lasciato questa esperienza?

Mi ha insegnato a credere in me stesso. Non devi dirtelo, devi farlo.

Quali sono i tuoi progetti attuali e per il futuro?

Sto lavorando al mio primo disco da solista e partecipando ad altri dischi, tra cui il nuovo disco del sassofonista Daniele Sepe.

Cosa pensi del panorama musicale attuale? La musica originale di oggi può essere considerata di qualità?

Certo che sì. Bisognerebbe smetterla di essere nostalgici (lo dice un nostalgico della grande musica del passato) e cominciare ad apprezzare il valore delle produzioni. Oggi le composizioni saranno anche più minimal, ma c’è ancora chi é in grado di esprimere concetti fighissimi, sia dal punto di vista dei testi che dal punto di vista dei suoni. E poi, ogni periodo musicale ha avuto le sue novità: in quest’epoca abbiamo accesso a tantissima musica da tutto il mondo in maniera facilissima. Basterebbe restare curiosi e non omologarsi necessariamente agli ascolti in voga.

Autoproduzione oggi. Qual è la tua visione?

Possibile. Basta sapere imparare e dotarsi della giusta dose di creatività. Molte ottime produzioni sono fatte in casa o in piccoli studi personali. É così che vedo il futuro della mia musica: autoproduzione.

Com'è il tuo rapporto con il web e i social?

Malato. Ma sto cercando di disintossicarmi. Se non sei presente nel tuo qui e ora reale, non hai contenuti autentici da condividere sui social. Bisogna trovare un equilibrio.

Come vedi il futuro della musica?

Cerco di non vederlo. Non ci penso. Nè il mio, né quello della musica in generale. Seguiamo il flusso. Sarà quel che sarà. Che sia sempre un’esigenza, senza condizionamenti pessimistici.