Federico D'Elia è un giovane artista. Domani 7 dicembre uscirà il nuovo album dal titolo ''Ribelle''.
Com'è nata la tua passione per la musica?
La mia passione per la musica è nata quando ero piccolo e si è sviluppata col tempo. Ho iniziato riproducendo a orecchio ogni brano che sentivo con una pianola e poi da lì la cosa mi è piaciuta e ho continuato. Il canto è arrivato dopo... le prime canzoni che ricordo che ho iniziato a cantare sono state Luglio di Riccardo del Turco e Io Vagabondo dei Nomadi. Successivamente ho preso lezioni di Pianoforte e solfeggio per poi continuare con chitarra Moderna, Canto e così via.
Quali sono state le esperienze che ti hanno maggiormente formato?
Tra le tante esperienze formative più significative della mia vita cito e citerò sempre Area Sanremo. Non solo perché mi ha dato la possibilità di portare la mia musica lì ma anche perché è un qualcosa che ti cambia la vita. L’anno scorso sono arrivato fino alla semifinale nazionale con un inedito (che potete trovare anche all’interno del disco) ma purtroppo non andò bene. Sono entrato per la prima volta dentro l’Ariston... insomma tante cose che per descriverle non basterebbe un giorno intero.
Tra pochi giorni uscirà il tuo album “Ribelle”. Ce ne vuoi parlare?
Certamente. Già da un po’ avevo in mente di scrivere un disco ma non sapevo da dove iniziare... nel giro di un anno ho tirato su del materiale e così eccomi qua. L’idea di ''Ribelle'' nasce dal fatto che non ho un carattere facile. Qualche tempo fa sulla mia pagina Instagram avevo fatto un sondaggio chiedendo ai miei follower di aiutarmi a scegliere il titolo per il disco. E le opzioni erano il Signor Nessuno oppure appunto Ribelle. Mi piaceva l’idea di raccontarmi attraverso la musica. In questo progetto c’è molto di me ma non solo. Spero che piacerà a chi lo ascolta.
Se dovresti descrivere con tre parole la tua musica, quale useresti?
Filosofica, Contemporanea, Riflessiva.
Autoproduzione oggi. Qual è la tua visione?
La mia visione è che vista la poca possibilità che viene data agli emergenti dalle major e da qualche label, oggi giorno conviene autoprodursi. Farsi da soli può essere utile almeno per iniziare... il vero problema semmai sta nel farsi la promo. Sopratutto se non hai ufficio stampa o comunque uno staff che ti possa supportare.
Com'è il tuo rapporto con il web e i social?
Sono molto attivo sui social e cerco di comunicare il più possibile appena ho qualche novità a livello discografico e di live. Non lascio mai da solo chi mi segue.
Come vedi il futuro della musica?
Io sinceramente ho nostalgia degli mp3 e di qualsiasi supporto fisico. Ormai la musica è diventata consumistica... si vive di streaming sfrenato. E' un bene ma è anche un male per la discografia, almeno per me. Spero che si posso trovare un modo per uscire dalla crisi che attanaglia questo settore.