Federico Malaman è un bassista, contrabbassista e arrangiatore incredibile. La sua passione per la musica lo ha portato a sperimentare, a suonare tanto e a "non smettere mai di studiare", che è per lui il segreto per crescere e migliorare come musicista. Oltre all'attività di musicista porta avanti quella di didatta, pubblicando diversi manuali, tra cui The Major Scale.
Ci parli dei tuoi studi musicali?
Ho iniziato a suonare il basso a 12 anni circa: avevo la chitarra di mio papà in casa e la suonavo con le dita, riproducendo ad orecchio i giri di basso di alcune canzoni. Mio padre, visto il “mio modo” di suonare la chitarra, dapprima mi noleggiò un basso e poi, visto che mi piaceva molto, me ne comperò uno. Nello stesso periodo suonavo già il pianoforte e iniziai anche con il violino alle medie. Nel periodo del Liceo, mi sono iscritto a Contrabbasso presso il Conservatorio di Musica A.Pedrollo e ho continuato da solo a suonare contemporaneamente anche il basso elettrico e il pianoforte. Subito dopo il diploma di Contrabbasso ho continuato a suonare la musica classica per circa 2-3 anni, iniziando una carriera musicale parallela, impostata molto di più sulla musica leggera: grazie a Paolo Belli, ho iniziato a lavorare in Rai, facendo trasmissioni molto seguite come “Torno Sabato” con G.Panariello e “Ballando con le stelle” con Milly Carlucci, in veste di bassista, contrabbassista e, spesso, arrangiatore.
Quali sono i bassisti che ti hanno maggiormente influenzato nella tua carriera?
Sono troppi!!! Ne cito alcuni che sono stati i primissimi: Andrew Gouchè, Alan Spenner (J.C.Superstar) John Patitucci, Flea, Marcus Miller, Polo Jones, Randy Jackson, Mike Porcaro, Faso, Saturnino…Jaco arrivò moooolto dopo. Non posso non nominare HADRIEN FERAUD!!! Mi ha totalmente stregato e cambiato il modo di suonare! È un genio: ritmicità perfetta, fraseggio superlativo e suono superbo! Poi ovviamente ce ne sono TANTISSIMI! Dario Deidda per me è il JAZZ! I bassisti brasiliani sono INCREDIBILI! La lista è infinita!
Quali sono i bassi che suoni? Qual'è la strumentazione che non deve mancare?
Suono bassi Laurus e bassi Mayones. Li adoro, per la quantità di suoni diversi che mi riescono a dare. Oltre a loro, non deve mancare assolutamente un’ottima amplificazione (io uso Proamp), delle ottime corde (Iqs Strings sono quelle che prediligo e uso).
Ti occupi anche di didattica, pubblicando vari manuali, tra cui The Major Scale. Ce ne vuoi parlare?
“The Major Scale” è un libro edito da Accordo.it che ho scritto a 6 mani. Volevo, assieme a Francesco Zanetti e Gianni Rojatti, scrivere un libro dedicato ad una delle scale più importanti e più usate dai musicisti, appunto, La scala Maggiore. Solitamente viene trattata molto velocemente negli altri metodi, per dare giustamente spazio ad altri argomenti: il nostro intento, invece, è quello di soffermarsi in tutti i suoi aspetti e sviscerare molto bene gli argomenti contenuti in essa.
Quali sono i progetti per il futuro?
Continuare a fare il turnista e, portare in giro nel mondo la mia musica, attraverso i miei progetti originali come il Malafede Trio, i Timelin3 o la Malaman Band (per citarne alcuni). Continuare ad insegnare sia online che nelle scuole. Continuare a fare ciò che ho sempre amato…la MUSICA!
Oggi fare il mestiere del musicista è particolarmente difficile. Qual'è la tua visione per il futuro?
Il 2020 è stato (e lo è ancora in realtà) l’anno più critico per la professione del musicista (e non solo ovviamente). Sperando che la situazione si possa in qualche modo risolvere, mi auguro di continuare a suonare, altrimenti dovrò pensare ad un cambio di professione, sempre che ne possa trovare un’altra…
Che consiglio daresti a un musicista che sta iniziando?
Studia la musica nei libri e nei dischi! Non smettere di studiare è il segreto per stare sempre al passo con i tempi. L’invidia non serve… sentirsi superiori, non serve… tanto, ci sarà sempre un bambino brasiliano o cinese che suona meglio di te!