Il sassofonista Piergiorgio Elia ha pubblicato il suo secondo album dal titolo “Is This Blues?” e ha collaborato con il pianista Mirko Puglisi, con il contrabbassista Giacomo Marzi e il batterista Pasquale Guarro. L'album è stato rilasciato dall'etichetta discografica Ipogeo Records.

Quali sono state le esperienze che ti hanno maggiormente formato?

Sicuramente i primi anni alla civica Jazz di Milano, gli insegnamenti di Giulio Visibelli, Mauro Negri, Gabriele Comeglio, Franco Cerri. Le prime esperienze sempre con la Civica Jazz band che mi ha dato la possibilità di suonare con svariati jazzisti italiani ma anche internazionali.

È uscito il tuo nuovo album "Is This Blues?". Ce ne vuoi parlare?

Prima di tutto per me la composizione è una parte fondamentale della mia pratica settimanale, quindi ad un certo punto l’esigenza di andare in studio di registrazione diventa molto forte. Is this blues era quasi pronto nel 2019 dopo il mio esame finale per il biennio di jazz al Conservatorio di Milano, poi cause pandemiche mi hanno obbligato a posticipare la cosa, ma devo dire che è stato anche utile per rivisitare tutti i brani. Il disco si articola nei seguenti brani:

  • Big Shuffle Duty è un classico 12 Bar Blues che strizza l’occhio anche alla grand epoca del Jump Blues (Louis Jordan,Arnett Cobb), la Melodia è un continuo Botta \Risposta tra gli strumenti che porta direttamente al solo di contrabbasso per poi arrivare al solo di Sax che conduce il quartetto verso gli stop time per poi riprendere la melodia e concludere.
  • Breakin Point è l’unica ballad contenuta nel disco, di ampio respiro, anche volutamente, ma gentilmente appesantita dal bridge caratterizzato da una melodia a cascata suonata dal sax e contrastata da terzine di quarti suonate invece dalla ritmica.
  • Ego-ne è il brano che il sassofonista dedica al pianista Mirko Puglisi che ha messo mano all’arrangiamento impreziosendolo soprattutto nella progressione armonica che richiama al periodo Hard Bop. Dopo un’introduzione quasi da aritmia il brano si evolve in una melodia semplice, in un quasi classico ABBA.
  • Minor Effect è un brano che si articola in 3 momenti diversi. Si apre con un Groove di Batteria in 12\8 che porta alla melodia che si muove sulla struttura del Blues Minore. Il solo del pianista ci porta ad uno special, (secondo momento) caratterizzato sempre dal gioco Botta\Risposta e che conduce successivamente al solo “folle” del sassofono su un pedale armonico per poi lasciare spazio al solo del batterista che riporta il brano al “Groove” iniziale.
  • Is This Blues? È il brano che dà il titolo al Disco. Un brano complesso caratterizzato da un’introduzione ansiosa even-eights, che porta allo swing di un tema sempre all’interno di una struttura di 12 battute supportato da una progressione armonica Bluesy, ma più complessa. Il brano si apre poi con il solo del sassofono su pedale armonico che passa il solo al pianista attraverso una “cue “melodica che già è stata presentata nell’introduzione. Il solo del pianista si muove all’interno di un progressione Blues?...a voi la scelta..e scivola verso il classico trade con la batteria, per poi aprire ad uno special in cui il “filo rosso” del Call and Response” continua per poi riprendere il tema iniziale e chiudere con un “Outro” simile all’introduzione.
  • Streams è invece l’unico “fast” del disco e si sviluppa secondo una forma non troppo convenzionale AABAA. Il Brano si apre con un solo del pianista che porta direttamente al tema e poi al solo di sax e a quello della batteria.
  • Must Be è il brano che forse ha subito più cambiamenti ed è arrivato ad una forma definita già nel titolo, Deve Essere. Il brano si pare con un’introduzione caratterizzata sempre dal gioco Botta\Risposta e che porta all’esposizione di un prima melodia la quale ci conduce ad una seconda melodia più “pop” supportata da una progressione armonica molto semplice e che ci conduce al solo energico del sax che ripropone la melodia e passa il testimone al pianista su un vamp ritmico che rimane sempre nel feel del 3\4 iniziale ma scomposto in maniera differente. L’entrata del sax sul solo del pianoforte porta ad uno special sempre caratterizzato dal Call and Response poi ripartire con la melodia inziale e chiudere con un fade di Contrabbasso.
  • Is This Blue Reprise è la traccia Ghost in cui il sassofonista non pago della frase quasi ansiosa di "Is This Blues?", la ripropone ma con una veste completamente diversa e in chiave Rock

Sono previsti del live?

Si: il 17 Novembre al Mou (ex Garage Moulinsky) a Milano, il 29 Novembre al Bachelite Clab sempre a Milano, il 19 Gennaio al Capolinea 8 a Torino.

Quanto conta per te la passione, la costanza e la motivazione per avviare una carriera musicale?

Penso che senza di esse non avrebbe neanche senso intraprendere. La principale fonte di energia per un musicista è la passione e l’amore verso di essa.

Qual è il messaggio che vuoi comunicare attraverso la tua musica?

Prima di tutto la gioia e il divertimento che provo tutte le volte che suono. Mi piacerebbe anche comunicare i miei stati d’animo ma poi in realtà penso che ogni ascoltatore debba trovare quello che sente ascoltando il brano.

Com’è il tuo rapporto con il web e i social?

Pessimo, sono indisciplinato, al contrario dello studio della musica.

Cosa possiamo aspettarci per il futuro?

Sicuramente altri dischi!!!