La Popular Music, con le sue melodie orecchiabili, i ritornelli accattivanti e i testi di impatto, è stata la colonna sonora di generazioni, plasmando il gusto musicale di masse di ascoltatori.
Il termine "Popular Music" ha iniziato a diffondersi negli anni '20, portando con sé una rivoluzione musicale che ha influenzato la storia della musica nel corso del tempo.
Se desideri esplorare a fondo il mondo della Popular Music - comprendendo come si è diffusa, il suo impatto rivoluzionario sulla musica e i suoi canali di diffusione - ci sono libri dedicati a questo affascinante argomento.
Unisciti a noi in questa esplorazione della storia della Popular Music attraverso i libri che raccontano le storie dietro le note, gli artisti iconici e l'evoluzione di questo genere musicale che ha segnato epoche e generazioni.
I migliori libri di Popular Music
Di seguito troverai una selezione dei migliori libri di Popular Music.
1) Il tempo di una canzone. Saggi sulla popular music di Franco Fabbri
Descrizione del libro: "Il tempo di una canzone" è una raccolta di saggi sulla popular music, ai quali Franco Fabbri ha lavorato negli ultimi dieci anni e fino a tempi recentissimi. Soprattutto, più della metà sono stati scritti e pubblicati in altre lingue ed erano finora inediti in italiano: fra questi, alcuni sono in assoluto i più letti – nella lingua originale – da un vasto pubblico internazionale. La popular music è studiata dal punto di vista storico (dalla canzone napoletana e statunitense nella prima metà dell’Ottocento, fino al rebetiko, e poi al rock, al beat, e alla canzone d’autore, dagli anni Cinquanta del Novecento ai giorni nostri), analitico (il sound delle surf bands, del progressive rock, di Peter Gabriel, di De André, della musica ascoltata in cuffia e in streaming), teorico (le classificazioni per generi, le diverse tendenze degli studi musicali, il plagio). C’è spazio anche per saggi sulla musica da film, per l’impatto delle tecnologie sulla produzione e sul consumo di musica, per riflessioni sull’industria editoriale e discografica e sul diritto d’autore.
2) Around the clock. Una breve storia della popular music di Franco Fabbri
Descrizione del libro: Da qualche decennio si usa il termine "popular music" per indicare l'insieme dei generi che a partire dalla prima metà dell'Ottocento si sono differenziati sia dalla musica d'arte sia da quella di tradizione popolare. Nella seconda metà del Novecento la popular music di maggior diffusione è stata di origine afroamericana e angloamericana, ma un esame ravvicinato dello stesso rock'n'roll, della musica beat, del rock, e degli altri generi che hanno dominato il mercato discografico dagli anni Cinquanta a oggi mostra un intreccio sorprendente di influenze, materiali comuni, coincidenze nei contesti socioculturali, tecnologici, industriali. Per capire la popular music di oggi è quindi necessario uno sguardo d'insieme su tutti i generi che si sono avvicendati e differenziati dall'Ottocento in poi. Dal fado e dal cabaret francese alla canzone napoletana, dal flamenco al rebetico, dalla canzone americana di Tin Fan Alley alla chanson, dal rock'n'roll alla bossa nova, dai cantautori al rock psichedelico, dal reggae al rap, fino alla world music, seguendo anche gli sviluppi delle tecnologie e dei media. Uno sguardo necessariamente breve, ma il più possibile equilibrato, che rende conto del contributo di popoli, storie e culture diverse al suono globale del Duemila.
3) Sulla popular music di Theodor W. Adorno
Descrizione del libro: il libro, attraverso le riflessioni sulla musica e sulla cultura popolare, illustra le trasformazioni e il destino della cultura contemporanea, a seguito dell'industrializzazione e della formazione di quella che è stata soprannominata 'società di massa'.
4) L'industria musicale di Gianni Sibilla
Descrizione del libro: Come si produce una canzone di successo? Quali sono i meccanismi che determinano l'ascesa di una star della musica pop, e quali invece possono far fallire un progetto discografico? Chi sono e come lavorano i "narratori occulti", i professionisti dell'industria delle note che costruiscono l'immagine e la storia di un cantante, fino a spingerci a comprare i suoi dischi e andare ai suoi concerti? Il volume analizza l'industria musicale nelle sue strutture: un sistema di attori professionali e di routine produttive il cui obiettivo è la realizzazione del prodotto musicale, dalla sua incisione in studio alla sua vendita su supporti fonografici, alla sua performance in concerto, alla sua diffusione sui media.
5) I linguaggi della musica pop di Gianni Sibilla
Descrizione del libro: Docente di Teoria e tecnica dei nuovi media presso l'Univeristà Cattolica di Brescia e coordinatore scientifico del Master in comunicazione musicale per la discografia e i media dell'Università Cattolica di Milano, Gianni Sibilla concentra la sua attenzione sui linguaggi della musica pop. Il volume tenta di spiegare come comunica la musica pop, in che modo i mass media contribuiscono a narrare racconti fatti di canzoni e musicisti-star; l'autore parte da una ricostruzione del contesto socioculturale della musica pop per arrivare, attraverso un'analisi delle questioni, dei metodi e dei termini in gioco, a offrire uno sguardo inedito su questo oggetto ubiquo, uno dei maggiori racconti sociali del nostro tempo.
6) etromania. Musica, cultura pop e la nostra ossessione per il passato di Simon Reynolds
Descrizione del libro: È proprio vero che la musica ha smesso di evolversi? Quel che è certo è che gli anni Zero non hanno dato inizio al futuro che in campo culturale ci aspettavamo: le reunion più o meno riuscite, le cover band, il ritorno del vinile e delle musicassette hanno collaborato alla creazione di uno scenario dove anche i nuovi personaggi assomigliano a un patchwork di fenomeni precedenti. Attraverso aneddoti di giganti della vecchia guardia (con esaltanti panoramiche su Beatles, Patti Smith e Frank Zappa) e di artisti contemporanei - che sono spesso giunti alla notorietà rielaborando scampoli di musica strappati all'oblio - Simon Reynolds, incoronato erede di Lester Bangs, ci racconta questa ossessione per il passato in un saggio che unisce lo sguardo appassionato della critica musicale alla lucidità dell'indagine sociologica. E, insieme alla denuncia di un futuro che non c'è stato, pone una domanda a cui ancora non c'è risposta: continueremo a vivere oppressi dalla nostalgia oppure la retromania si rivelerà una fase storica isolata?