Lara Serrano è una giovane cantautrice. La musica è un modo per dare sfogo alle sue emozioni e raccontare i suoi momenti di vita. "Roma - Miami" è il suo ultimo singolo.

Cos’è la musica per te?

Difficile da spiegare. La musica è l’amica a cui lascio leggere il mio diario segreto, a cui racconto emozioni, è la mia consulente più fidata; è lo strumento di cui mi servo per esternare le poesie che non ho il coraggio di esprimere in prosa. Ma è anche colei che accompagna i miei momenti più felici, i miei viaggi e che dà un ritmo alle mie serate. Sono cresciuta con la musica. E la mia musica è cresciuta con me.

Quali sono state le esperienze che ti hanno maggiormente formato?

Mi limito a raccontarne un paio sotto due punti di vista differenti: quando frequentavo le scuole medie suonavo nella band della scuola e con essa ho vinto un concorso musicale a livello nazionale. Un’emozione che porto ancora nel cuore e un’esperienza davvero eccezionale. Questo artisticamente parlando. Dal punto di vista umano credo che la morte di mia nonna abbia generato in me in una sorta di rabbia che, col tempo, è diventata prima nostalgia per poi trasformarsi in un ricordo bellissimo, anche se ormai sbiadito. Ancora oggi, a distanza di sette anni, scrivo di lei in ogni canzone. Per chi mi conosce, è facile coglierne i riferimenti. Ad esempio, “Vinti”, la canzone che ho pubblicato il 20 Febbraio 2020, è interamente dedicata a lei, nonostante l’oggetto possa sembrare la fine di una storia d’amore. Ma forse, in un certo senso, lo è.

Hai pubblicato il nuovo singolo "Roma - Miami". Ce ne vuoi parlare?

Uno dei pezzi di cui vado più fiera. L’ho scritto per Rita Rusic, una grande donna. “Roma – Miami” nasce una notte a Dubai. Come la maggior parte dei miei testi, le parole sono state scritte di getto e senza ulteriori modifiche. Volevo fosse un inno; Rita Rusic è la dimostrazione di come si possa rinascere dalle ceneri. È la sintesi perfetta di determinazione, impegno, sacrificio ed umiltà. Ho voluto caricare il brano di metafore per permettere a chiunque di immedesimarsi nella protagonista, cosa che può sembrare difficile razionalmente. Bisogna saper andare oltre per capire davvero questo singolo. Sono orgogliosa di essere riuscita ad inserire un po’ di me in una storia che non mi appartiene.

Autoproduzione oggi. Qual è la tua visione?

Credo che sia un ottimo modo per sperimentare nuovi suoni. Anche i Beatles, la mia band preferita, lo facevano. Ispirandomi a loro, io mi auto produco da sempre; è un modo per divertirsi facendo ciò che più si ama. È come tornare bambini. Infondo la musica è anche questo.

Com'è il tuo rapporto con il web e i social?

Sono molto attiva sui social. Li uso per far conoscere la versione migliore di “Lara”, come sono nella vita quotidiana. Tendo sempre a mostrare la parte più ironica e leggera di me. Poi tutto quello che non riesco a dire attraverso un post lo inserisco nelle mie canzoni. Penso che al giorno d’oggi i social e il web abbiano lanciato molti artisti emergenti. Li considero un vero e proprio trampolino di lancio anche se a tempo determinato. O voli o indietreggi. Sono un’arma a doppio taglio.

Ci sono abbastanza opportunità live per gli artisti?

Nello stato di emergenza che stiamo vivendo attualmente fa quasi strano pensare ai live. In generale, sono dell’idea che essi riescano sempre a trovare il giusto spazio nella vita quotidiana, sia facendo riferimento ai piccoli live nei locali di quartiere sia pensando ai concerti. Apprezzo il fatto che negli ultimi anni anche le discoteche abbiano trovato il modo di dar voce agli artisti del momento, compresi quelli emergenti. Inoltre, l’esibizione per un artista è fondamentale in primis per avere la possibilità di farsi conoscere e relazionarsi personalmente con i suoi ascoltatori e, in secondo luogo, per vivere quelle emozioni che ormai vengono surclassate dall’era digitale.

Come vedi il futuro della musica?

Non so dare una risposta, data la rapida evoluzione degli ultimi anni. Sicuramente quell’era digitale a cui prima facevo riferimento continuerà ad affermarsi progressivamente. Il mondo si sta evolvendo e, con lui, anche la musica.