Crisaore è una band genovese di matrice Dream - Pop. L'8 gennaio 2020 è uscito il loro nuovo singolo ''Sereno''.

Com'è nata la vostra band? Che musica fate?

Nel 2016 succede che Giulia per un periodo entra a far parte della band in cui suonavano in precedenza Pol e Paolo e quasi immediatamente nasce l’idea di avviare un nuovo esperimento musicale, per una volta (assoluta novità per tutti e tre) in italiano. Viene chiamato a chiudere il quadrato Jacopo, che già in precedenza aveva suonato con Pol. Solo recentemente, a seguito della necessità di allontanarsi di Jacopo, è entrata nella formazione Verdiana al synth. Le influenze che ognuno di noi porta all’interno del progetto sono varie: Giulia è legata ad una “scuola” da un certo punto di vista molto pop, ma ha sempre cantato in progetti alternative; Pol si porta dietro un mondo molto particolare, a tratti buio, con influenze che variano dal post-rock al folk; Paolo esprime nella ricerca dei suoni la sue facce new wave e dream pop.

Quali sono state le esperienze che vi hanno maggiormente formato?

Questa è una domanda molto complessa alla quale cerchiamo di rispondere con il contenuto dei nosti pezzi. Siamo tutti e quattro persone molto riservate e affidiamo alle immagini espresse nella nostra musica la migliore interpretazione dell’ascoltatore.

E'uscito il vostro singolo ''Sereno''. Ce ne volete parlare?

Sereno è un pezzo che, a suo modo, parla di incomprensioni tra persone che dovrebbero comprendersi eccome, ma che proprio non ci riescono, lingue e alfabeti diversi. Viene prima descritta la sensazione di disagio in tale situazione, attraverso alcune immagini, che tanto sono care allo stile di scrittura della band, come i muscoli di sabbia che rappresentano l'impotenza di riuscire a cambiare le cose o l'àncora che sprofonda in un mare di cose dette e non dette. Con il ritornello arriva un'intuizione: capire che comunicare senza comprendersi sia come pretendere di scattare una bella foto da un punto sfortunato. Crescere forse significa capire quando non vale la pena di insistere ed essere così un po' più sereni.

Se doveste descrivere con tre parole la vostra musica, quale usereste?

SOGNO, POP, SPAZIO.

Cosa pensate del panorama musicale attuale?

Il panorama musicale attualmente è sterminato, ricco di una quantità incredibile di perle, spesso nascoste. Perché ora che tutti hanno spazio, è così difficile avere spazio. La corrente indie italiana, è nata in modo molto positivo ed è senza dubbio molto interessante, perché ha portato un’alternativa nell’ambiente musicale anche se si inizia a percepire forse già un rischio di sovraffollamento.  La grandissima “offerta” che si ha a disposizione comunque rappresenta una risorsa sia per conoscere che per evolversi musicalmente.

Quali sono i pro e i contro dell'era digitale?

Le nuove tecnologie sono un’arma a doppio taglio. Senza vergognarci dobbiamo ammettere che anche noi subiamo l’influenza del vortice dei numeri social, ed è inevitabile che ciò accada dal momento che oltre al palco, il veicolo su cui scorre la musica sono i social online. Purtroppo succede che ci si dimentichi dell’importanza di suonare dal vivo mentre si è presi a cercare di capire come “arrivare” a più gente possibile. La concorrenza è pressoché infinita e, come dicevamo sopra, più c’è spazio e più è difficile avere uno spazio proprio. Sono dinamiche da un certo punto di vista molto interessanti, ma alla fine ci si rende conto che la musica dal vivo, sia da sopra che da sotto il palco resta il mezzo più soddisfacente ed efficace.

Come vedete il futuro della musica?

La musica sarà come sempre è stata, il ritratto della società. I mezzi con cui si produce e si produrrà la musica avranno anch’essi un ruolo senza dubbio importante, e la direzione attuale sembra orientata verso un’artificialità, che dopo tutto ci appartiene.