Angelo Della Valle è un chitarrista giovane che, però, ha già un ottima esperienza alle spalle e grandi opportunità per il futuro come la borsa di studio di €60.000 vinta per la Berklee College off Musica di Boston.
Com'è nata la tua passione? Che musica fai?
La mia passione per la musica è nata nel momento esatto in cui ho iniziato ad avere coscienza dei suoni che erano intorno a me; si era capito fin da subito che non avevo un modo comune di relazionarmi alla musica. I miei genitori riuscivano a farmi addormentare solo con le canzoni dei Red Hot Chili Peppers e non con la classica ninna nanna. Ho iniziato suonando Rock, dai Police ai Guns'n'Roses fino a Lenny Krevitz. Poi all’età di 13 anni ho iniziato ad allargare i miei orizzonti quando ho scoperto il Jazz. Sono rimasto subito colpito dalla particolarità di un genere che riusciva a racchiudere un connubio perfetto di tecnica ed espressività. Ho così iniziato a mischiare le passioni che avevo riuscendo a trovare un mio sound, che può essere definito come “fusion”.
Hai partecipato alle selezioni del talent X Factor. Comè stata questa esperienza? Altre esperienze?
X-Factor è stata un esperienza che mi ha lasciato tantissimo, nonostante sia durata solo due puntate. Avevo iniziato a suonare da pochi mesi con la band - Kafka sui Pattini: ho dovuto affrontare uno dei palchi più importanti della mia vita con degli pseudo-sconosciuti. È stata un’esperienza che mi ha aiutato a diventare molto più professionale e sicuro di me stesso. Ovviamente ci sono anche tanti meccanismi dettati da “regole televisive e non”, ma devi sapere a cosa vai incontro e, nonostante tutto, X-Factor mi ha dato la possibilità di incontrare un sacco di gente fantastica, con cui continuo a sentirmi costantemente. Un altra esperienza molto importante è stata la mia “Guitar Battle” con Steve Vai. Immaginatevi un quindicenne che si trova su un palco di un teatro con 200 persone con una chitarra imbracciata e Steve Vai davanti a lui che gli lancia una sfida a suon di note: questa é stata più o meno la situazione. Ho cercato di divertirmi il più possibile non pensando cosa stesse succedendo intorno a me , ed è stato in quei 3 minuti di musica che ho compreso quanto c’è da lavorare per diventare un musicista con la M maiuscola.
Quali sono i tuoi progetti attuali e per il futuro?
Per il futuro ho grandissimi progetti , ho recentemente vinto una borsa di studio di €60.000 per la Berklee College off Musica di Boston: l'idea è di usufruirne in pieno e cambiare completamente stile di vita trasferendomi a Boston. Per farlo, però, dovrò aspettare ancora un anno poiché devo ancora conseguire l’esame di maturità. Nel frattempo mi do da fare con vari progetti di cui faccio parte, su tutti i già citati Kafka sui Pattini con cui sto lavorando per il nostro nuovo disco e, con gli Ayahuasca Experiment: un progetto molto particolare che tocca diversi generi come il Funk, il Jazz e il la Fusion e con una formazione abbastanza insolita che vanta addirittura la presenza di due batterie... ne sentirete parlare molto presto data l’imminente uscita del nostro album di esordio.
Cosa pensi del panorama musicale attuale? La musica originale di oggi può essere considerata di qualità?
Questa è la classica domanda per cui hai così tante cose da dire che alla fine non ne dici neanche una. Penso che la musica attuale sia un grande paradosso: brutta musica suonata da musicisti fenomenali. Purtroppo stiamo attraversando un periodo in cui l’industria musicale preferisce lanciare sul mercato canzoni senza contenuto solo perchè sono più facili da comprendere (laddove ci sia un messaggio da comprendere) rispetto a canzoni che hanno un messaggio profondo e valido o che escono fuori dallo schema dei famosi”quattro accordi”. Il panorama è molto ampio, si passa dai cantanti Pop, il cui unico argomento è spesso il rapporto di coppia o l’amore, passando per i rapper/trapper, che di base parlano di soldi, droghe, prostitute e vestiti firmati. Sia chiaro, però, che ovviamente non faccio di tutta l’erba un fascio: nei generi citati ci sono molti artisti attuali che apprezzo, quali Willie Peyote, Cesare Cremonini, Frah Quintale, LP.
Com'è il tuo rapporto con il web e i social?
Ho un buonissimo rapporto con i social, mi diverto molto ad usarli per conoscere musicisti e apprendere nuove idee. Il social che utilizzo di più é Instagram, anche se ho iniziato a pubblicare contenuti seri e in modo costante da inizio 2019 avendo ottimi risultati e superando i 10mila followers. L’uso che faccio dei social è prettamente concentrato sulla musica e sulle mie esperienze musicali, spesso (tra un ora e l’altra di studio) mi piace svuotare la mente e lasciarmi andare, registrando qualche video da postare. Penso che gestire i social in maniera seria sia molto importante per un musicista, soprattutto perchè in alcune situazioni la tua pagina può essere una sorta di biglietto da visita.
Cosa pensi della situazione musicale in Italia riguardante i concerti?
Data la mia etá non posso fare un confronto con periodi passati, ma sono quasi convinto che la situazione sia decisamente peggiorata. Purtroppo le possibilità di suonare dal vivo sono sempre di meno e se sei un giovane musicista, e vuoi proporti per un live, vieni subito bloccato sul nascere perchè non vieni preso sul serio, o almeno questo è quello che accade la maggior parte delle volte.
Come vedi il futuro della musica?
Penso che nel campo Jazzistico ci sarà da divertirsi, ci sono le nuove generazioni di musicisti moderni che hanno veramente tante possibilità di segnare una bella svolta nello stile e nel modo di suonare. Per quanto riguarda il panorama Pop onestamente non mi sento di fare una previsione, se dovessi scommettere direi che stiamo andando verso sonorità pseudo-funk o almeno sonorità ricche di groove.