Emotu è una band italiana. L'ultimo disco s'intitola "L'Evoluzione".

“L’evoluzione” è il vostro nuovo disco. Il disco affronta temi intensi come la depressione, la ricerca dell’amore per sé stessi, le disillusioni e le diseguaglianze. C’è stato un episodio personale o sociale che vi ha ispirato particolarmente nella scrittura?

Maxx EMOTU: Sono esperienze sia vissute personalmente, che accadimenti conosciuti da vicino, magari di amici, o famigliari, ma anche situazioni sociali di questi anni, ricordiamo che abbiamo vissuto uno dei periodi più “folli” e pesanti dell’intero secolo, se pensiamo alle guerre in atto, agli stravolgimenti politici, sociali e tecnologici, le migrazioni di interi popoli in fuga dalle loro terre in guerra o in regime di dittatura. Poi una pandemia mai vista, con le conseguenti problematiche sul lavoro, sulla libertà, le difficoltà ad accedere alle cure ospedaliere, mobilità limitata, ma anche la semplice necessità di trovare un senso alla vita e degli stimoli in quella sorta di arresti domiciliari dovuti o meno, giusti o sbagliati che abbiamo tutti vissuto in questa strana ed inusuale bolla storica.

L’amore per sé stessi ed in generale in una situazione simile subisce importanti contraccolpi e la depressione, i rapporti che si complicano, l’amore disilluso, la visione dei sentimenti mutati spaventano e isolano, qualcosa è cambiato anche sotto questo aspetto, i femminicidi aumentano, i drammi famigliari, le distanze fra i sessi che divaricano, oppure al contrario si sovrappongono pericolosamente.

E’ “La paura” che prende il sopravvento, noi in fondo abbiamo parlato di questo.

Il titolo “L’Evoluzione” suggerisce un percorso di cambiamento. Qual è, secondo voi, la principale trasformazione che il protagonista (e l’ascoltatore) attraversa durante il viaggio dell’album?

Maxx EMOTU: Questo è un concept album, lo abbiamo dichiarato fin da subito, un po' ‘a la “Quadrophenia” degli Who o “The Lamb lies down on Broadway” dei Genesis con le dovute differenze e rispetto per quelle immense ed eterne opere.

C’è un protagonista che abbiamo definito “L’uomo elegante”, un uomo a cui non abbiamo dato nome perché deve rappresentare una sorta di coscienza collettiva, la riflessione e la constatazione, questo protagonista compare in tutte le canzoni, immedesimandoci in lui o in terza persona.

Quest’uomo percorre le diverse situazioni dell’album, facendo propria l’esperienza che trae, deducendo nella title track “l’evoluzione” la consapevolezza che è proprio dalle grandi difficoltà che ci viene offerta la possibilità di cambiare e migliorarci.

Rispetto al vostro precedente lavoro “Meccanismi Imperfetti”, quali sono le principali differenze stilistiche o di produzione?

Maxx EMOTU: Abbiamo cambiato mezza line up da allora, provando varie situazioni. Meccanismi Imperfetti fu un album che ricevette influenze di diverso tipo, ma che delineava già questo sound che con “l’Evoluzione” si è definito con più precisione, non voglio dire che M.I. fosse un album più acerbo, no, anzi forse era più genuinamente istintivo, ma L’Evoluzione è un album più studiato, con tempi di esplorazione e realizzazione molto maggiori. Quindi affinato sia con strumentazioni, risorse tecniche ed umane più evolute, ma anche attraverso una visione che attraversa i tempi, pesca da alcuni generi passati e recenti, dalla musica d’autore come dal pop, dal rock indipendente e dalla new wave e proietta visioni sonore nel futuro, infatti ci piacerebbe restasse un esercizio artistico slegato dal tempo, dai tempi e dalle mode…è una macchina pericolosamente lanciata in senso contrario di marcia (il mainstream attuale), vedremo se si schianterà …

C’è un pezzo dell’album che ritenete particolarmente personale o emotivamente forte?

Maxx EMOTU: Sicuramente la Title Track “L’EVOLUZIONE” perché in poche parole esprime la morale ed il significato finale dell’intero album.

Il vostro progetto ha radici profonde nella scena musicale italiana. Come sentite di essere cambiati dal vostro esordio nel 2016?

Maxx EMOTU: Abbiamo affinato la nostra idea di musica senza saltare sul carro delle tendenze attuali, abbiamo un’idea precisa del nostro progetto che vogliamo continuare a sviluppare e perfezionare attraverso anche nuove esperienze, attraverso risorse tecniche ed artistiche meno usuali. Ci piace l’esercizio della comunicazione profonda, al patto che sia popolare ed immediata all’ascolto, magari attraverso soluzioni/percorsi ancora poco esplorati, troviamo davvero eccitante scoprire scenari sonori in cui collocare le storie, un po' come in un film.

Avete partecipato a eventi prestigiosi come Sanremo Rock e Deejay On Stage. Quanto contano oggi le competizioni e i festival per una band emergente?

Maxx EMOTU: Le piccole competizioni credo abbiano molta importanza agli inizi per una band, permettono di salire su un palco, fare gavetta, confrontarsi con altri e capire a che punto è artisticamente il proprio progetto e migliorarsi di conseguenza. Le grandi competizioni toccano altre corde, ci sono dinamiche spesso legate al contesto ed alla moda/stile del momento perché sono valutate da giurie di professionisti che seguono il mercato discografico e cercano band od artisti completi, con un’identità ben chiara, originale ed adatta al mercato.

Dopo l’uscita di “L’Evoluzione”, quali sono i vostri piani? Possiamo aspettarci un tour o nuovi progetti?

Maxx EMOTU: Faremo una serie di show case/firmacopie nelle più importanti città nel breve periodo, partiremo dal Nord. Milano, Parma, Modena, Bologna per scendere successivamente e poi sì faremo un tour in elettrico successivamente, direi che partiremo orientativamente dopo l’estate con il live tour, sempre che nel frattempo non si sviluppino situazioni che ne anticipino i tempi.