Carlot, nome d'arte di Elisa Carlotti, è una giovane cantautrice italiana. Il suo nuovo singolo s'intitola "Lava Spenta".

Carlot, com’è nato il singolo “Lava Spenta”? C’è stato un episodio o una situazione particolare che ti ha ispirata?

Lava spenta ha avuto due momenti: quello musicale e quello testuale. L’idea musicale è nata da un momento di “tempo libero” al piano, mi ha incuriosito un giro di accordi che stavo facendo ed ho iniziato ad improvvisarci delle melodie. Ciò che stavo creando mi ha comunicato rabbia ed ho ripensato a tutti i momenti in cui mi sono sentita sopraffatta da questa emozione, perché non mi sono sentita ascoltata o capita.

Il titolo del brano è molto evocativo. Perché hai scelto “Lava Spenta”? Cosa rappresenta per te?

Perché credo che la rabbia repressa venga sottovalutata, come gli strati di lava che si accumulano sul cratere di un vulcano: si pensa che la pericolosità dell’eruzione sia data dalle colate di lava “fresca”, quando sono in realtà i lapilli, lasciati dalle eruzioni precedenti, a renderla pericolosa. Io trattengo molto le mie emozioni, ma mi sono scontrata tante volte con il fatto che reprimerle mi porta a viverle ancora più intensamente.

Carlot

Oggi si parla molto di autenticità e di essere veri nelle relazioni. Come vivi questo tema, e come si riflette nella tua musica?

Spesso ci si riempie la bocca con questa parola, ma sono davvero in pochi ad avere il coraggio di viverla appieno. L’autenticità viene abbracciata se mostra qualcosa di “cool”, sia che si tratti di pregi / difetti o che si tratti di momenti positivi / negativi della vita. Siamo talmente bombardati di autenticità costruita che non siamo più in grado di distinguerla da quella genuina.

Mi piace l’idea di essere me stessa, senza filtri, nelle mie canzoni, nel mio modo di vivere la musica e nelle relazioni che ho costruito negli anni, perché è l’unico modo di creare qualcosa di cui posso andare fiera.

La tua carriera è iniziata in giovane età. Come è cambiato il tuo rapporto con la musica da allora a oggi?

È sicuramente cambiato il modo in cui mi sento e l’aspettativa che si è creata. Quando ero piccola mi sentivo una predestinata solo perché riuscivo comodamente a fare il barré alla chitarra, adesso mi sembra di non essere mai in grado di fare nulla. La “relazione” non è cambiata, è sempre la fedele compagna che non mi abbandona e non mi tradisce mai, ma adesso ho sempre il dubbio di non essere in grado di restituirle quello che lei ha dato a me.

Carlot

Quali sono gli artisti o le influenze che hanno lasciato un’impronta maggiore sul tuo percorso artistico?

Mi piace molto il pop, sia quello più semplice sia quello più sofisticato. Annalisa è stata per anni la mia artista preferita, ma dal punto di vista autorale mi sento più influenzata da cantautrici come Elisa o Francesca Michielin. Un giorno mi piacerebbe essere in grado di scrivere come Lucio Dalla o come Brunori Sas… lo so, l’asticella è un po’ alta ma sognare è gratis!

Dopo “Lava Spenta”, hai già altri progetti o singoli in programma?

Ci sto lavorando… ho alcune canzoni pronte ed altre in fase di scrittura. Che dire, stay tuned…

Come sogni che evolva la tua carriera nei prossimi anni? Hai un obiettivo specifico o un traguardo a cui aspiri?

Mi piacerebbe poter considerare la musica il mio lavoro, senza dovermi nascondere dietro ad un’occupazione tradizionale che giustifichi il tempo che dedico alla mia passione.

Non mi interessa diventare ricca o famosa, mi basterebbe riuscire a fare qualcosa che mi renda felice, magari ispirando anche qualcuno con i messaggi che cerco di trasmettere.