Leonardo D’angelo è dall’infanzia che studia musica e il suo strumento, la batteria e non ha mai smesso. Il motivo? Lo studio permette di migliorarsi e non c’è un età per smettere. Ancora oggi continua a prende lezioni, anche virtualmente, ed è un batterista affermato che insegna alla Drum School. La sua mission? Oltre ad insegnare lo strumento, è quella di trasmettere il valore della musica, che non è competizione.

Ci parli dei tuoi studi musicali?

Il mio percorso di studi musicali è stato caratterizzato dall’alternarsi di fasi. Quasi subito, dopo aver incontrato la batteria ed essermene innamorato, ho cominciato a frequentare una scuola di musica, LAB 2 così si chiamava, seguendo il corso di batteria del M° Mario Paliano ed il laboratorio di “Improvvisazione Jazz” tenuto dal M° Massimo Fedeli. Dopo l’esperienza LAB 2 e una parentesi di lezioni private con il M°Giovanni Lo Cascio, mi iscrivo alla neo nata scuola di batteria e percussioni Timba, seguendo il corso del M° John Arnold. Seguirà a questa prima fase periodo in cui attraverso libri e supporti video ho continuato il mio percorso di studio da solo. Questo periodo è stato anche ricco di esperienze lavorative sia live che in studio, che hanno contribuito alla mia crescita come batterista. Agli inizi degli anni duemila ho sentito la necessità di confrontarmi di nuovo per cercare nuovi stimoli e così ho deciso di seguire il corso dell’Accademia di Musica Moderna di Milano del M° Franco Rossi, seguendo il corso del M° Luca Turolla e dello stesso Franco. Dopo il diploma all’A.M.M. mi viene suggerita la possibilità di intraprendere studi accademici in conservatorio, così vengo ammesso e frequento i corsi di Strumenti a Percussione con i maestri Antonio Caggiano e Carlo di Blasi. Durante gli anni di frequenza al conservatorio ho la possibilità di seguire masterclass di percussionisti del calibro di Sejournè, Burt Francoise e altri. Attualmente seguo le lezioni private con Gabor Durnyei.

Quali sono le esperienze che ti hanno formato maggiormente?

Sicuramente il periodo che ha caratterizzato di più la mia crescita come batterista è stato il periodo in cui ho suonato con la band Adika Pongo, di cui sono stato uno dei fondatori. Con questa band oltre a suonare moltissimo e in tutta Italia, abbiamo fatto una ricerca approfondita sia per quel che riguarda il sound che per il groove, ricerca che ancora oggi caratterizzano il mio drumming. Un’altra esperienza molto importante per la mia crescita come musicista e didatta è stata quella vissuta durante gli anni del conservatorio.

Sei responsabile del Lazio del GM Drum School-International Academy. Qual è la sua mission?

La GM Drum School è un network di scuole di batteria fondato da Gigi Morello, dove insegnanti, collaboratori e allievi condividono una stessa filosofia di base. Noi insegnanti, collaboratori e studenti della Drum School crediamo che la musica, come l’arte in genere, non sia una competizione dove chi arriva secondo perde la gara. Noi crediamo che la musica non debba essere sottoposta a giudizi del tipo “Giorgio suona meglio di Paolo” ma che l’unico giudizio consentito sia quello personale dell’ascoltatore, che può giudicare se questa o quell’altra musica incontrano più o meno i suoi gusti. La mission quindi della GM Drum School è quella, oltre ad insegnare la tecnica di uno strumento fantastico come la batteria, di trasmettere ai propri studenti questi valori di comunanza propri di tutta l’arte in genere!

Didattica online. Qual è la tua visione?

Rispetto a quando ho iniziato io a suonare la batteria più di trenta anni fa, chi si trova oggi ad iniziare questo emozionante percorso ha a disposizione un’ enorme quantità di nozioni di qualsiasi tipo, spesso gratuite, reperibili facilmente online. Ovviamente sono più che favorevole alla didattica online, sia per quel che riguarda video didattici ma anche alla possibilità di seguire lezioni live attraverso la rete. Come dicevo prima seguo le lezioni di Gabor Dornyei, lui è un batterista e didatta di alto livello ma vive a Londra……attraverso la connessione si riescono ad avere delle lezioni vis-a-vis di ottima qualità!

Qual è il messaggio che vuoi trasmettere ai tuoi allievi durante le tue lezioni?

Innanzitutto che per ottenere dei risultati nello studio della musica occorre pazienza e impegno, ma che pazienza e impegno non vogliono dire noia. Cerco infatti fin dall’inizio di mettere i miei allievi in condizione di poter assaporare l’emozione di “far parte” della musica facendogli suonare brani semplici ma che possano comunque trasmettergli quell’emozione. Oltre questo cerco di fargli capire quanta passione, amore e dedizione ci sia dietro alla carriera di ogni musicista.

Qual è la tua visione del mestiere di musicista ''oggi e domani’’?

Fare musica oggi, secondo me, non è molto diverso da come era nel passato. A parte l’evoluzione degli stili, della tecnologia e quindi degli strumenti la musica ha sempre avuto e ha tante applicazioni: musica da ballo, musica di scena, la canzone, l’opera, le colonne sonore, i videogiochi, la musica per sonorizzare spot e video, fino alla musica contemporanea e d’arte. Ognuna di queste applicazioni riguarda vari aspetti della vita dell’uomo, che sia svago, che siano elementi essenziali del suo fare business o anche musica che rappresenti il pensiero artistico contemporaneo. Il musicista è quindi un mestiere legato strettamente al benessere e alla cultura di ogni persona, se si vuole raggiungere un’alta qualità della vita non lo si può fare a prescindere dalla musica. Per il futuro auspico che finalmente anche nel nostro paese sia riconosciuta l’importanza vitale della musica e quindi di quei lavoratori che la creano, la eseguono e la programmano.

Quali sono i cambiamenti ''positivi'' che la tecnologia di internet ha portato nella musica secondo te?

La condivisione. Credo che internet ci permetta, oltre ad attingere a nozioni didattiche che prima dovevamo ricercare faticosamente in giro, di condividere la nostra creatività, farci conoscere ma anche condividere fisicamente il lavoro inviando e ricevendo file di performance eseguite a distanza che poi alla fine faranno parte di un progetto fisico unico come un cd. Quindi direi che la musica ha ricevuto una grande spinta positiva dall’avvento di internet!