Sei un musicista o un appassionato di musica Jazz? Desideri approfondire questo genere per conoscere le sue radici, la sua diffusione e i jazzisti che hanno scritto pagine fondamentali nella storia della musica?

Il Jazz è un genere complesso, caratterizzato da mille sfaccettature, linguaggi e sfumature.

Per suonare il Jazz o essere un ascoltatore competente, è necessario un approccio attento e una conoscenza di base di questo affascinante genere. Richiede un orecchio fine e una sensibilità musicale immane, fuori dal comune.

Ma una volta compreso il suo linguaggio, il Jazz non ha eguali.

La storia del Jazz è intrisa di aneddoti affascinanti, personaggi straordinari e note che hanno lasciato un'impronta indelebile nella cultura musicale.

Per esplorare a fondo questa straordinaria storia, ti consiglio alcuni libri che offrono una prospettiva approfondita e appassionante sulla storia del Jazz. Queste letture ti condurranno attraverso i periodi chiave, i luoghi emblematici e le figure che hanno modellato il panorama musicale jazzistico.

Libri sulla storia del Jazz

1) Storia del jazz di Ted Gioia

Descrizione del libro: La più famosa storia del jazz mai scritta, in una nuova edizione profondamente riveduta e aggiornata alle ultime tendenze. Nuova luce sulle donne del jazz, sui musicisti e sugli stili emergenti. Ted Gioia è uno dei massimi studiosi e divulgatori di jazz del mondo. La sua Storia del jazz, pubblicata da EDT nel 2013, è stata subito salutata come il miglior libro in circolazione dall'intero mondo degli appassionati. A quasi dieci anni di distanza, EDT presenta al pubblico italiano una nuova edizione del libro, completamente riveduta e aggiornata ai musicisti emergenti e alle ultime tendenze. Accanto alle figure dei grandi musicisti e degli stili che si sono avvicendati nella storia di questo genere ormai secolare, da Jelly Roll Morton a Louis Armstrong, da Duke Ellington al Cotton Club, ai giganti del cool come Gerry Mulligan, Stan Getz, e Lester Young, Charlie Parker, Dizzy Gillespie fino ai sound contemporanei di Wynton Marsalis, e dei postmodernisti, si troveranno nomi che più di recente si sono messi in luce, da Kamasi Washington a Esperanza Spalding, da Robert Glasper a Shabaka Hutchings. In questa nuova edizione, una particolare attenzione è stata dedicata alle grandi musiciste della storia, mentre la stessa cura di sempre è riservata al contesto sociale in cui i diversi stili nascono e si sviluppano, agli incroci e alle ibridazioni. Una storia che appartiene al cuore della nostra cultura musicale, raccontata una volta di più con autorevolezza e freschezza di stile.


2) Gli standard del jazz. Una guida al repertorio di Ted Gioia

Descrizione del libro: Una guida completa alle grandi canzoni e composizioni che costituiscono la struttura portante della musica jazz e la lingua comune degli interpreti di questo genere di tutti i paesi e di tutte le epoche. Da "Ain't Misbehavin'" e "Autumn in New York" a "Fly Me to the Moon", "Sophisticated Lady" e "I Can't Give You Anything but Love": la storia, le caratteristiche, le versioni più celebri di oltre 250 successi che spaziano dai grandi classici di Broadway alle più famose melodie di jazzisti del calibro di Miles Davis, Thelonious Monk, Duke Ellington e John Coltrane. Per ciascuno standard, Gioia fornisce al lettore una quantità di notizie storiche interessanti, aneddoti coloriti, dettagli tecnici e indicazioni di ascolto. Più di 2.000 incisioni consigliate, in un volume adatto tanto alla lettura quanto alla consultazione.


3) JAZZ: STORIA DI UOMINI E DISCHI di Francesco Cataldo Verrina

Descrizione del libro: Alla fine degli anni 40, il Bebop salvò il jazz dal suo disfacimento. Dopo il secondo confitto mondiale, non c’era più spazio per quel tipo di musica che il mondo aveva conosciuto come jazz e che si era diffusa nell'arco di circa 25 anni attraverso differenti espressioni, ma che aveva raggiunto il culmine con le grandi orchestre swing. Le big band avevano riempito le music hall, facendo del jazz una musica con finalità intrattenitive. La crisi economica del dopo guerra aveva portato allo scioglimento degli affollati ensemble, apparati pesanti da tenete in piedi e con molti musicisti al libro paga. Soprattutto nell'ambito della cultura afro-americana aleggiavano altre istanze: le prime avvisaglie della lotta per i diritti civili cominciavano a farsi spazio, cercando nella musica un’alleata ed una voce potente, al fine attirare le masse e renderle consapevoli delle problematiche legate alla segregazione razziale.Questo libro tratta essenzialmente delle varie espressioni artistiche legati al bop, che rientrano nell'ambito del cosiddetto «jazz moderno», soprattutto abbiamo cercato di narrare, attraverso le singole opere di tanti musicisti, la rivoluzione operata dagli Afro-Americani dopo il secondo conflitto mondiale. Il bebop ebbe un effetto deflagrante, dapprima sulla cultura musicale americana e poi mondiale, pari a quella innescata dal rock'n'roll una quindicina di anni dopo. La stampa ed il mondo dei benpensanti osteggiarono in tutti i modi l'affermazione del bop, che inizialmente non ebbe vita facile. La vecchia nomenclatura del jazz si mise di traverso e tentò ogni mossa possibile pur di frenare l'ascesa dei nuovi guerrieri, ma fu come cercare di fermare il vento con un dito: la musica di Parker e compagni, nel giro di qualche anno, travolse come una tempesta inarrestabile chiunque volesse sbarrargli il passo. Sembrava che il bebop volesse cancellare tutto ciò che nell’universo sonoro del jazz era esistito prima. Come riportava il New York Times all'epoca: «Ad un certo punto, tutti coloro che già facevano jazz hanno fatto un passo indietro e tirato un respiro profondo». I boppers avevano assorbito lo stile del passato rimodellandolo, ma soprattutto si proponevano con nuove regole d’ingaggio rispetto al pubblico: non più musica solo per divertirsi, ma anche per pensare.


4) Jazz. La vicenda e i protagonisti della musica afro-americana di Arrigo Polillo

Descrizione del libro: Grande classico della storia della musica afro-americana, "Jazz" di Arrigo Polillo è frutto di una grande passione e di lunghe riflessioni su questa musica straordinaria e sui suoi protagonisti dalle storie tormentate e spesso disperate. Un libro epocale che viene riproposto qui in un'edizione aggiornata e arricchita da Franco Fayenz. La storia del jazz, che è anche la storia dei neri d'America e delle loro lotte per l'emancipazione, rivive così nelle indimenticabili pagine di Polillo, dai mitici anni di New Orleans, fino alla stagione di eccezionale creatività esplosa alla fine del Novecento, con interpreti più colti e consapevoli della propria e delle altre civiltà musicali.


5) Storia sociale del jazz di Eric J. Hobsbawm

Descrizione del libro: Pubblicato per la prima volta con lo pseudonimo di Francis Newton, "Storia sociale del jazz" è il tributo di Hobsbawm al jazz e all'impatto rivoluzionario che questo genere musicale ebbe sulla società dei suoi tempi. Hobsbawm, l'intellettuale che ha segnato la cultura europea con la sua riflessione sul Novecento come secolo breve, è interessato a osservare in queste pagine la società che si muove attorno al jazz, un universo notturno di anime inquiete, mosse dal desiderio di cambiamento, dalla forza di un'innovazione che non si ferma al campo musicale. Una storia del jazz raccontata da uno dei più autorevoli storici del Novecento. Prefazione di Massimo Donà.


6) La storia del jazz in 50 ritratti di Paolo Fresu e Vittorio Albani.

Descrizione del libro: Paolo Fresu ci racconta la storia del jazz e sceglie insieme a Vittorio Albani i 50 protagonisti di questa meravigliosa arte, raccontati e illustrati in un volume prezioso e inedito per appassionati e amanti della musica.


7) La storia del jazz di Luigi Onori, Riccardo Brazzale, Maurizio Franco

Descrizione del libro: La storia del jazz, con prefazione di Pupi Avati, racconta oltre un secolo di musica, dalle “radici” fino alla contemporaneità, attraverso personaggi, stili, tecnologie. La novità di questo volume sta nell’affiancare nella trattazione in modo organico Stati Uniti, Europa e Italia, mostrando in parallelo come il linguaggio jazzistico - nato in Nordamerica - si sia radicato e modificato sulle due sponde dell’Atlantico. Lo spazio per le vicende europee ed italiane è, infatti, presente in modo caratterizzante, con una sezione interamente dedicata alle scene del jazz continentale, dalla Scandinavia al Mediterraneo. Altra novità è il taglio divulgativo della narrazione, rivolta a lettori interessati sì alla musica ma non necessariamente specialisti. Informazione, analisi, riferimenti storico-sociali, tendenze sono infatti proposti in capitoli godibili sia da neofiti sia da appassionati. L’opera è costituita da undici sezioni corredate di box di approfondimento (fra cui schede tecniche sul linguaggio musicale), discografia (oltre 250 album consigliati) e cronologia. Uno testorivolto a chi si avvicina per la prima volta al Jazz, come a chi già lo conosce e lo ama.


8) Natura morta con custodia di sax. Storie di jazz di Geoff Dyer

Descrizione del libro: Thelonious Monk che crea un suo privato linguaggio al pianoforte dalla cucina. Charles Mingus che si lancia per le strade di New York su una bicicletta troppo piccola per lui. Dyer evoca la musica e gli uomini che hanno dato forma al jazz moderno partendo da foto, aneddoti e, su tutto, dal modo in cui egli stesso sente le melodie. Amalgamando fatti di cronaca e ricostruzioni narrative, dà forma a un libro sull'influenza che il jazz ha avuto sulla società e la cultura occidentali e sulle vite di alcuni dei musicisti più importanti della storia - Duke Ellington, Chet Baker, Harry Carney, Bud Powell, Ben Webster, Art Pepper. Vite evocate con tanta vividezza che, secondo Jonathan Lethem, "si può sentire il whisky sulla lingua, l'odore dei mozziconi di sigaretta, i colpi di tosse fra una registrazione e l'altra". È un libro sulla musica, e su come la musica può cambiare la vita. Sull'arte, sulla bellezza, sulla bellezza imprevedibile della vita. È un libro in cui la scrittura si piega fino a diventare puro suono, grazie a una prosa metaforica che rispecchia le stranezze, le eccentricità e la brillantezza dello stile di ogni musicista. Come ha dichiarato il pianista Keith Jarrett, "se un grande assolo è definito dall'intensità con cui il suo tessuto è percepito dall'autore, il libro di Dyer lo è".