Domenico Palopoli alias DASP, è un musicista calabrese della provincia di Cosenza, di influenza rock alternativo/indie e psychedelic rock. Il suo ultimo progetto s'intitola "L'indipendente italiano".
Com'è nato il progetto Dasp? Che musica fai?
Il progetto Dasp (acronimo dei miei quattro nomi di battesimo) è nato per la composizione di soundtrack nel 2016. Dopo un lungo percorso musicale avevo vari progetti che mi frullavano in testa, così iniziai a lavorarci costantemente per portarli alla luce. E così nacque Dasp. Il progetto Dasp ha varie influenze musicali e il mio intento è quello di produrre un Indie/rock con sfumature di grunge, pop e psychedelic rock.
Quali sono state le esperienze che ti hanno maggiormente formato?
Una dell’esperienze che mi hanno maggiormente formato è stato suonare per più di 10 anni con i “Bangie’s Bob” una band formata con gli amici d’infanzia. L’obiettivo è stato sempre quello di comporre musica inedita e cercare di dar vita ad ogni singola idea.
Stai realizzando il tuo primo album? Qualche anticipazione?
Abbiamo finito da poco le registrazioni dell’album (L’Indipendente Italiano) e sarà una dedica agli artisti indipendenti, che spero venga accolto bene e capito. Potete aspettarvi un album di 8 brani con all’interno qualche traccia strumentale e svariate influenze musicali. Il 14 Febbraio è uscito il singolo “L’Indipendente Italiano” e forse prima dell’uscita dell’album pubblicherò altro materiale in anteprima… Who knows... ;-)
Autoproduzione oggi. Qual è la tua visione?
Il fatto interessante della musica indie o indipendente, è che un artista sia determinato dalla voglia di far da sé e dal desiderio di emergere nel panorama musicale lavorando al di fuori delle grandi corporation che come è ben noto, detengono il 90% del mercato discografico. Penso che uno degli aspetti positivi della musica indipendente, sia il fatto di rappresentare un motore di innovazione, e garantire l’opportunità di scoprire nuovi talenti, dando voce e potere agli stessi.
Riguardo la diffusione della musica inedita. Quali sono le difficoltà per un artista che vuole proporre la propria musica ai locali, club, eventi live?
Oggi ci sono varie piattaforme dove puoi pubblicare la tua musica e chiunque può ascoltarti. Questa rappresenta una grande opportunità di esposizione globale, ma le difficoltà ci sono anche in questo ambito. Penso che bisogna sempre saper presentare il proprio progetto in maniera professionale indipendentemente dalla piattaforma di diffusione.
Com’è il tuo rapporto con il web e i social?
Il mio rapporto con il web e i social è abbastanza positivo. Amo curare le mie pagine e contribuire alle promo del progetto. E of course... avere followers a cui piaccia la mia musica!
Come vedi il futuro della musica?
Sono sempre stato influenzato dal Rock, dal Grunge, dall’indie Rock e da tutte le varie diramazioni di questi generi. Ultimamente molti progetti interessanti stanno emergendo nel panorama musicale, italiano e non, e credo che la buona musica non potrà morire mai.