Kœli è un cantante e musicista italiano. Il suo nuovo singolo s'intitola “Kalì”.

Quali sono state le esperienze che ti hanno maggiormente formato?

“Sicuramente gli anni trascorsi in conservatorio mi hanno realmente insegnato la vera arte della musica, poiché non si può creare qualcosa di nuovo se non si conoscono le origini. Anche i provini fatti per accedere ai vari talent come “Amici”, piuttosto che “Xfactor” mi hanno dato la possibilità di crescere, si lo ammetto, non ero come sono oggi e i miei testi probabilmente non convincevano molto neanche me. Penso sia facoltà di ogni artista farsi delle critiche costruttive perciò, confrontandomi con ragazzi molto bravi, all’epoca ricordo che tornando a casa strappavo tutto ciò che avevo scritto e lasciavo a me stesso del tempo per maturare e tornare a scrivere qualcosa di meglio, che arrivasse di più. Questo è un percorso naturale che non può essere forzato, ma un buon metodo è ascoltarsi tanto e mettersi nei panni di chi ci ascolterà. Del resto le delusioni passate hanno formato in me un carattere ed una personalità musicale che non pensavo di raggiungere, e ho ancora tanto da imparare, ma penso di essere arrivato ad un buon punto.”

È uscito il tuo nuovo singolo “Kalì”. Ce ne vuoi parlare?

“Certo, Kalì nasce qualche mese fa in una notte delle tante che trascorro nel mio piccolo home studio, in seguito ad un episodio vissuto nei giorni precedenti alla scrittura del brano. Kalì è una ragazza mediterranea molto bella, dalle sembianze quasi di una dea, da cui appunto il nome, che vive una relazione amorosa ma a cui piace, allo stesso tempo, infrangerne le regole. Decide dunque di sedurre un ragazzo tra la folla (il tutto si svolge in un locale notturno) e dunque i due si abbandonano ad una notte di fuoco sotto lo sguardo della gente e del fidanzato stesso. Ovviamente prendiamolo come un racconto un po’ romanzato. Ci tengo inoltre a dire che Kalì nasce anche dalla sperimentazione di suoni orientali che in qualche modo caratterizzeranno i miei prossimi progetti musicali.”

Progetti per il futuro?

“Questo è un po’ uno scoop, in quanto nei prossimi mesi dovrebbe uscire il mio primo Ep, del quale non dirò il numero del brani ma devo ringraziare il Tape Lab studio di Cosenza dove ho trovato davvero due angeli custodi, Marco Passarelli e Arianna Tomaselli, che forse per la prima volta nella mia vita stanno credendo in me e spero ci credano in futuro. Del resto tutto si vedrà.”

Quanto conta secondo te la passione, la costanza e la motivazione per avviare una carriera musicale?

“Dico sin da subito che la passione senza la costanza si annulla. Nel mondo in cui viviamo oggi bisogna essere presenti, sempre in ogni ambito, se si vogliono raggiungere dei risultati. Ancor di più in un settore saturo come la musica, dove purtroppo in questo periodo storico non serve neanche studiare per farla, ma si fa per dire perché non conoscere a fondo una materia ci pone troppi limiti e una volta raggiunti quei limiti sarà difficile trovare la motivazione per andare avanti. Ed è per questo che in molti iniziano una carriera musicale ma non appena cambiano un po’ le carte in tavola si perdono. Si perché è difficile stare al passo con i tempi e lo è ancora di più se non si conosce bene ciò che si sta facendo.”

Qual è il messaggio che vuoi comunicare attraverso le tue canzoni?

“Beh, nei miei testi parlo sempre un po’ di amore, ma non un amore sereno e tranquillo, fatto solo di bei momenti anzi, l’amore che io scrivo è un amore a volte passionale, a volte un po’ stronzo. Forse è lo specchio di ciò che ho vissuto sino ad ora, e che ho dato in cambio. Ma le tematiche che affronto maggiormente sono tematiche attuali della società moderna, non voglio fare spoiler ma nei brani che seguiranno ci saranno anche argomenti forti, i quali penso sia giusto che vengano espressi nelle canzoni, che sono sempre state il mezzo di comunicazione più adatto quando si ha voglia di esprimersi, e grazie a Dio lo sono tutt’ora.”

Com’è il tuo rapporto con il web e i social?

“Con i social ho un rapporto di amore e odio. Vedi i social possono darti la possibilità di essere apprezzato dal mondo intero o di farti crollare davanti alla totale indifferenza chi ti ascolta e ti segue. È anche vero che la gente è abituata a seguire un po’ la massa e sono in pochi, se non pochissimi quelli che riescono a guidare nuovi ascoltatori verso nuovi artisti. Ma un artista musicale di per se non può fare molto sui social oltre al fatto di essere sempre presente. Del resto capisco che è difficile credere in qualcuno in un mare di persone che puntano al successo, ma per me è sempre un successo quando qualcuno, anche un singolo commento si aggiunge ai miei post, o alla mia pagina, perché vuol dire che in qualche modo il mio messaggio sta arrivando, e ringrazio sempre coloro che mi seguono e continuano a farlo.”

Cosa dobbiamo aspettarci per il futuro?

“Tante cose belle spero. Non dico sorprese, in quanto nella mia vita di sorprese ne ho avute poche, il resto me lo sono sempre creato. Sicuramente tanta musica e chi lo sa, magari un Sanremo vinto non sarebbe male.”