Laureato in Scienze della Comunicazione con una Tesi dal titolo “La figura della donna nella canzone d’autore italiana”, non perde di vista anche la sua passione per la musica e la scrittura di canzoni. A luglio 2019 ha pubblicato il suo nuovo album dal titolo ''Ma già penso al prossimo''.

Com'è nata la tua passione per la musica?

Non saprei dire di preciso. Mi ricordo però che ad un certo punto, intorno ai 10 anni, nel giro di pochi mesi, mi sono ritrovato tra le mani Bad di Michael Jackson, un Best di Rod Stewart e uno dei primi dischi dei REM. Tutti Album diversissimi tra di loro, ma che in qualche modo erano riusciti a stregarmi. Avevano creato una dipendenza e avevo bisogno di andare ad ascoltarli appena potevo.

Quali sono state le esperienze che ti hanno maggiormente formato?

Credo che l'aspetto formativo sia continuo e continuativo. Tutto ci condiziona e ci porta in direzioni nuove. Senz'altro sono formativi i live, sia quelli fatti che quelli in cui partecipi come pubblico. Tra i concerti che più mi hanno segnato da un punto di vista emotivo ricordo un live di Ligabue nel 1993 e poi gli U2 a Torino, i Pink Floyd e Ben Harper ma anche gli ascolti e i live della nuova scena indie nell'ultimo periodo.

Hai appena pubblicato un album. Ce ne vuoi parlare?

Sono un insieme di canzoni raccolte in un unico Album. Diversamente dai precedenti non c'è un filo conduttore che lega i brani. E' un Album meno rock per certi versi perchè volevo che dal vivo si potessero ritrovare le canzoni così come suonate nell'Album. Anche in questo caso ho scelto di non produrre copie fisiche cercando di limitare, nel mio piccolo, la produzione di carta e plastica. Se ognuno facesse scelte responsabili sarebbe già un enorme passo avanti su un tema così importante come l'ecologia.

Autoproduzione oggi. Qual'è la tua visione?

Sono favorevole e sposo questa scelta. Se fai musica perchè ti piace o perchè diventa una necessità, oggi hai la possibilità di gestirti in piena autonomia. Hai modo di registrare i brani a prezzi modici e con buona qualità e hai modo di distribuirli ovunque attraverso qualsiasi canale social. Non devi rendere conto a nessuno e puoi davvero fare "la tua musica" senza scendere a compromessi. Puoi essere libero nelle scelte e nella proposta.

Cosa pensi della situazione musicale in Italia riguardante i concerti?

Ci sono voci opposte sul tema. Sinceramente io vedo un'apertura da parte di locali e spazi live anche verso chi propone brani inediti come non vedevo da un po'. Anche dal punto di vista dei Festival mi sembra ci sia un buon livello e molte proposte. Sicuramente potrebbe esserci un maggior impegno ed una maggiore attenzione da parte delle istituzioni all'ambito Cultura in generale, ma non bisogna smettere di proporre e di credere nei progetti che si portano avanti.

In che modo il web e i social possono essere utile per un artista?

Oggi sono il miglior canale per la promozione. Offrono la possibilità di avere a disposizione infiniti contatti e arrivare, in tempo reale, in qualsiasi punto del mondo.

Come vedi il futuro della musica?

Credo ci siano scenari sconosciuti da scoprire. Se penso che quando avevo sedici anni avrei voluto poter accedere a tutta la musica disponibile in maniera gratuita e oggi è possibile farlo mi rendo conto che potrebbero esserci sviluppi non prevedibili. Senz’altro i live rimangono il punto fondamentale della musica e quelli non puoi replicarli in nessun modo.