Il cantautore Jo Brown ha pubblicato il suo primo album di inediti dal titolo "I'm Italiano".
Descriviti con tre aggettivi.
Sono una persona solare, riflessiva e paziente.
È uscito il tuo primo album “I’m Italiano” Ce ne vuoi parlare?
Questo disco arriva dopo un anno di silenzio e dopo una pandemia. Ci sono voluti tre anni per poterlo finire e non è stato facile rimanere lucidi in questo periodo così difficile per noi. Il disco è un lungo viaggio, perché le canzoni che ne fanno parte hanno una vita a volte molto lunga. Si parte con canzoni che ho scritto quando avevo 14 anni a brani che sono nati proprio durante la pandemia. Il titolo dell’album l’ho deciso durante la mia ultima vacanza a Miami. In America ho capito quanto fosse bello sentirsi italiani davanti a persone, che provengono da ogni parte del mondo. È stato uno scambio culturale interessantissimo e ne ho approfittato per tirare fuori anche le mie doti culinarie, cucinando piatti tipici italiani.
Di quali tematiche parlano le canzoni dell’album?
Nell’album si parla tanto di accettazione e di body positivity. Le tematiche principali sono l’amore per se stessi e per gli altri. Canzoni come “Sotto lo stesso cielo”, “Mama said” e “Liberi” sono un invito ad amarsi per come si è, sposando i propri difetti e valorizzando la propria unicità. Poi ci sono tematiche legate alle donne come “Senza di te”, “Little Girl” e “La giusta latitudine”, in cui racconto che le donne non hanno bisogno di ricorrere alla chirurgia estetica. Sono già belle così con il loro rossetto rosso e le rughe portate con dignità. E poi ci sono anche i singoli pubblicati precedentemente come “Mr.Brown”, “Smile” , “Yes I’m cool” e il nuovo in arrivo “Quaquaraquà”.
“Quaquaraquà” come mai questo titolo?
Il termine nasce dal dialetto siciliano e vuol dire sostanzialmente chiacchierone. Infatti il testo parla di un uomo che mente alla propria fidanzata e vuole essere una nuova chiave di lettura moderna del romanzo di Leonardo Sciascia "Il giorno della civetta" a cui è seguito l'omonimo film di Damiano Damiani. L'autore suddivide sostanzialmente gli uomini in cinque categorie, tra cui l'ultima dei "Quaquaraquà". In questo brano tra l’altro ho voluto mescolare sonorità funky, il pop anni 80 e qualche elemento di samba nel beat.
Sono previsti dei live?
Ci stiamo lavorando, ma per il momento lascio che la gente si affezioni ai brani.
Esiste un brano di altri artisti che avresti voluto cantare o scrivere tu?
Questo inverno ho cantato molto spesso “Bella d’estate” di Mango. La trovo una canzone superlativa e poi il testo non dimentichiamoci che è stato scritto da Lucio Dalla.
Com’è il tuo rapporto con il web e i social?
Bellissimo!!! è un modo per rimanere sempre in contatto con i miei fan e scambiarci opinioni su tematiche che ci accomunano.
Come vedi la situazione dei live per i prossimi anni?
Beh per il momento direi che si è ritornati a fare le cose in grande. Sono stato di recente a diversi concerti con capienza piena e spero si possa continuare così. Purtroppo abbiamo imparato a vivere il qui e ora. Non credo sia molto saggio pensare sempre troppo in là. La pandemia ce lo ha insegnato.