Lalla Bertolini è una cantautrice italiana. Il suo ultimo album s'intitola "Lo straniero".
Quali sono state le esperienze che ti hanno maggiormente formato?
Le relazioni; da quelle familiari a quelle amicali, da quelle sentimentali e sessuali a quelle della scuola degli studi del lavoro. Il confronto e lo scontro con gli altri. Me le porto tutte dentro, anche se alcune vorrei dimenticarle e alcune di certo le ho dimenticate. Questo, sommato alla vita interiore. Anche interiormente, nella solitudine e nel silenzio, a contatto con la natura ad esempio, avvengono cose che condizionano, e formano.
È uscito il tuo album “Lo straniero”. Ce ne vuoi parlare?
È uscito proprio un anno fa, a fine maggio scorso, anche in versione fisica; autoprodotto. Sono otto canzoni, arrangiate in modo piuttosto basilare, che raccontano altrettante storie, altrettanti piccoli viaggi nel tempo e nello spazio. Dura meno di mezz’ora, ed ha una sua semplicità, anche se per me è stato un traguardo sudato! Ho impiegato molto tempo per giungere alla decisione di pubblicare una raccolta di mie canzoni. È quindi il prodotto di molti anni di sogni e difficoltà, grandi entusiasmi e ripensamenti, e anche momenti di forte paura. Per questo sono molto felice di averlo realizzato, vincendo il panico che un tempo mi prendeva solo a pensarci…
Progetti per il futuro?
Avendo fatto con difficoltà questo primo passo, ho molta voglia di farne un altro più rapidamente. Ci sto lavorando. Poi mi piacerebbe fare concerti, e farne tanti, ma questo più che un progetto è un sogno, date le condizioni attuali, e non mi riferisco solo alla ‘pandemia’, quanto alla difficoltà grande di organizzarli in proprio. E poi vorrei continuare, come ho fatto negli ultimi anni, a tessere una tela, una rete, che tenga in contatto chi è interessato o produce arte e cultura libera.
Ci sono degli artisti a cui ti ispiri per la tua musica?
Tantissimi, del passato e del presente. Mi piacciono gli artisti ‘fuori moda’, e anche quelli che hanno il loro successo sapendoci viaggiare sopra, o attraverso, senza sottomissioni. Si trovano molte perle se si esce dai percorsi consueti. Dei miei coetanei mi ispira fra gli altri Momo, cantautrice arguta e originale, che da tempo realizza lavori di rara creatività. È stata in grado di tenere la sua rotta con onestà e passione, e questo mi incoraggia, mi dà energia.
Quanto conta secondo te la passione, la costanza e la motivazione per avviare una carriera musicale?
Non credo di poter rispondere a questa domanda, perché io neanche so se ne ho avviata una … pubblicando il disco, il mio intento era quello più basilare di far ascoltare le mie canzoni da una cerchia più larga di persone. Per questo sto cercando di promuoverlo. Una necessità di condivisione, di riscontro. Passione costanza e motivazione mi sono servite per ora a continuare a comporre, e per fortuna non mi hanno ancora abbandonato.
Quali sono i pro e i contro del web e i social?
I pro sono la possibilità di tenersi in contatto con i nostri simili in tutte le parti del mondo, per adesso in maniera più o meno umana, per quanto la nostra umanità abbia subito sicuramente delle trasformazioni, utilizzandoli. I contro, come succede riguardo tutti i mezzi che l’uomo si inventa per comunicare, stanno nel rischio che questa trasformazione diventi una schiavitù, ovvero ci domini, riduca e non allarghi le nostre prerogative e la nostra libertà.
Cosa dobbiamo aspettarci per il futuro della musica?
Ah, non ne ho idea! Ma io spero che sarà bellissimo, che sappia rinnovare ciò che a volte oggi ci appare ripetitivo e stantio.