Chiara Lisi è una cantautrice italiana. Si è diplomata in Canto Pop e discipline musica al Conservatorio "L. Refice" di Frosinone. La sua ultima canzone è stata ispirata dal momento delicato che stiamo vivendo, s'intitola "A troppi metri da me".
Quali sono state le esperienze che ti hanno maggiormente formato?
La musica è una mia compagna di vita da più di 15 anni e mi ha sempre incuriosito poterla sperimentare con la mia voce, andando a pescare nelle infinite possibilità espressive che sa offrire. Mi sono diplomata in Canto pop e discipline musicali presso il Conservatorio "L. Refice" di Frosinone, dove attualmente mi sto specializzando in Canto nella musica da camera. Il mio percorso di studi ha indubbiamente inciso sulla mia formazione, mi ha stimolato a ricercare, comprendere, analizzare e sono convinta che nella musica ci sia sempre qualcosa di nuovo da imparare e che permetta di arricchirsi. Un'esperienza che ritengo fondamentale è quella del teatro musicale. Tra le più importanti ricordo il recital Belcanto, the Luciano Pavarotti Heritage, e l'Opera Musical ACTOR DEI, ispirata alla vita di Padre Pio, con Attilio Fontana e altri fantastici colleghi, in cui interpreto La fedele. E' l'esperienza alla quale sono indissolubilmente legata, sia umanamente che artisticamente, per la straordinaria potenza che riesce a trasmettere ogni volta che va in scena. Mi ha aiutato a riscoprirmi come artista e come persona.
Hai da poco pubblicato la canzone “A troppi metri da me”. Ce ne puoi parlare? Fa riferimento al periodo delicato che stiamo vivendo?
Quello che maggiormente ha ispirato questa canzone è la condizione di improvviso cambiamento in cui ci siamo trovati tutti. Da un giorno all'altro ti rendi conto che le continue corse a cui eri abituato non sono inarrestabili come pensavi e allora ti trovi costretto a riprogrammare le giornate e, in alcuni casi, una vita intera. Oggi ci somigliamo come mai prima d'ora e ci riscopriamo tutti stropicciati e bisognosi delle stesse cose. Le distanze si sono amplificate e i piccoli gesti a cui non davamo importanza hanno assunto un valore vitale come i semplici scambi di sguardi, una stretta di mano, un bacio e le risate rumorose tra amici. Tutto questo ci tiene accesi con la speranza che torneremo a respirare i profumi degli abbracci che non abbiamo mai dimenticato e che sentiamo ancora addosso, nonostante le distanze. Ho immaginato questa canzone come un grande abbraccio che potesse stringere tutti, dagli amori lontani alle famiglie che ancora non riescono a riunirsi, dagli amici che non vedono l'ora di ridersi in faccia di nuovo ai guerrieri che ogni giorno combattono a denti stretti.
Progetti per il futuro?
Per me il futuro è qualcosa che si costruisce giorno per giorno nel presente e per questo spero di potermi sempre dedicare alla mia musica, allo studio, scrivendo nuove canzoni potendomi esibire per emozionarmi ed emozionare, trasmettendo e scambiando bellezza con chi ascolta. E' questa la potenza inarrestabile della musica.
Qual è il messaggio che vuoi trasmettere attraverso la tua musica?
Vorrei che la mia musica fosse un veicolo di storie, pensieri, emozioni in cui ognuno possa rispecchiarsi e trovare qualcosa che lo rappresenti. Quando ti accorgi che una canzone che hai scritto riesce a farlo, allora senti di doverti votare ad una missione e diventare un foglio bianco su cui ognuno possa scrivere di sé. E la magia si moltiplica perché sei tu stesso a farlo, per te e per gli altri.
Autoproduzione oggi. Qual è la tua visione?
Ritengo che l'autoproduzione oggi accomuni artisti emergenti e non solo. Oggi ognuno può crearsi, prodursi e distribuirsi a modo proprio, senza dover sottostare a condizionamenti. La speranza è che quanto si investe possa poi portare frutti in termini di popolarità.
Com'è il tuo rapporto con il web e i social?
Ritengo che il web e i social siano un mezzo potentissimo e per quello che mi riguarda ne faccio un uso piuttosto discreto. In questa epoca dove si corre affannosamente verso un like o una view, mi rendo conto che la mia riservatezza, che a volte viene erroneamente scambiata per superiorità, potrebbe giocare a sfavore in termini di popolarità, ma sono comunque serena e convinta che dedicandosi con passione a ciò che ci piace, il messaggio può arrivare a destinazione anche attraverso vie secondarie. D'altro canto, il web ha davvero infinite possibilità.
Come vedi il futuro della musica?
E' difficile prevedere un andamento e una precisa classificazione quando si è nel mezzo di una vorticosa evoluzione caratterizzata dalle più disparate pratiche e sperimentazioni, che a volte esulano da ciò che oggettivamente si definisce come musica. Allo stesso modo avverto un ritorno nostalgico, seppur sotto diverse vesti, alla canzone d'autore, alla melodia tipicamente italiana, all'orchestrazione vera, alla composizione, al canto che emoziona.