Andrea Balzani è compositore, musicista. Il suo nuovo disco s'intitola "Preludes For Guitars".

Ci parli dei tuoi studi musicali?

Mi sono avvicinato alla musica fin da piccolo, come spesso accade, quasi per divertimento, imparando i primi accordi con la chitarra e improvvisando su una piccola tastiera che mi avevano regalato per il mio compleanno, dove mi divertivo a trovare le melodie delle canzoni che conoscevo. Col tempo ho intrapreso studi più seri con un maestro privato approdando infine al Conservatorio dove ho compiuto il mio percorso accademico e dove mi sono brillantemente (e meritatamente) laureato circa tre anni fa.

Quali sono state le esperienze che ti hanno maggiormente formato?

Ho mosso le mie prime esperienze live suonando in piccoli club della capitale sia da solista che con varie formazioni dell’epoca con cui mi sono avvicendato esibendomi negli anni successivi anche in eventi importanti. Fondamentale per la mia crescita artistica è stata la formazione dei miei progetti paralleli TZAD e QUASAR (quest’ultimo in collaborazione col batterista Alex Farulli) che mi hanno dato modo di esprimere in modo quasi completo la creatività e soprattutto di ampliare le mie conoscenze e la mia esperienza sia in studio che live. Ringrazio inoltre infinitamente tutte le persone che hanno sempre creduto in me e i maestri con cui ho l’onore di poter lavorare tutt’ora e che mi hanno sempre incoraggiato nel mio percorso.

E' uscito il tuo nuovo disco “Preludes for Guitars”. Ce ne vuoi parlare?

E’ un lavoro dove emerge fondamentalmente il mio spirito di compositore ancor più che di pianista e tastierista e nasce dal desiderio di dedicare un intero ciclo di composizioni alla chitarra, uno strumento da cui sono sempre stato affascinato, sia per le capacità tecniche che espressive. Si tratta di una raccolta di venti preludi strumentali, più tre bonus track (“Back in Time”, “Intermezzo” questa per chitarra classica, “Fuego” quest’ultimo dedicato al compositore Tristan Murail). Mi sono occupato dell’intera composizione, scrittura, programmazione e arrangiamento anche per le parti di tastiera e basso. Al progetto hanno partecipato Alessandro De Fusco alle chitarre elettriche (endorser del marchio svedese “Solar Guitars”) e Fabrizio Proietti, concertista attivo sul panorama internazionale, per la parte classica. E’ in lavorazione anche un seguito di questo progetto.

Saranno previsti dei live in futuro, sperando non molto lontano?

Si è in programma, appena la situazione lo permetterà. Come purtroppo sappiamo, allo stato attuale concerti e live sono praticamente tutti fermi a causa dell’emergenza sanitaria da Covid19, per cui la maggior parte del lavoro svolto in questi mesi è stato fatto principalmente a casa nel mio studio privato.

Quali sono le tue influenze musicali?

Provenendo dal Conservatorio la mia formazione è principalmente classica ma ho sempre ascoltato ogni genere di musica senza pregiudizi: dalla classica al metal, dal jazz al blues, dall’elettronica fino allo sperimentale e ovviamente le colonne sonore, che per me sono sempre state una grande fonte di ispirazione. Al di là delle preferenze personali, ritengo l’ascolto attento un aspetto fondamentale per la crescita artistica di un musicista, sia per l’ampliamento delle proprie conoscenze sia perché può costituire un inesauribile bagaglio di idee.

Quanto conta secondo te la passione, la costanza e la motivazione per avviare una carriera musicale?

A questo proposito amo sempre citare una frase: ““Le vere medaglie si vincono in allenamento, in gara si va solo per ritirarle”. Talento e predisposizione sono sicuramente importanti ma non dobbiamo mai dimenticare che alla base di tutto c’è sempre un grande studio fatto di volontà, costanza e tenacia. Credere fortemente in ciò che si sta facendo e non lasciarsi scoraggiare nonostante le difficoltà dei tempi difficili che viviamo, accettare gli inevitabili momenti di sconforto, superarli e proseguire per il proprio percorso.

Com'è il tuo rapporto con il web e i social?

Web e social svolgono un ruolo fondamentale e irrinunciabile per la promozione di un artista, è importante saperli utilizzare intelligentemente e sapientemente senza abusarne, cosa che invece troppo spesso accade.

Cosa dobbiamo aspettarci per il futuro della musica?

Per quanto riguarda i miei progetti sono in programma nei prossimi mesi nuove uscite discografiche sia come pianista\compositore, sia con il progetto TZAD che con altre collaborazioni e, appena si potrà tornare ad una condizione più normale, pensare ad eventi live. Per tutto il resto posso dirti che la scena italiana è piena di tantissimi bravi musicisti e artisti che purtroppo per diversi motivi non hanno la possibilità di farsi conoscere come meriterebbero. Il consiglio che mi sento di dare a loro (come anche a me stesso) è quello di andare sempre fino in fondo e non rinunciare mai ai propri obiettivi, solo “martellando” ogni giorno si possono ottenere grandi risultati nel tempo.