Sappiamo tutti che oltre alla musica, l'Arte comprende tante altre forme di essa. Alcune possiamo definirle "tradizionali" perché appartengono all'uomo da sempre mentre alcune sono nate, o forse sono state sviluppate, nel tempo sulla scia di quelle già esistenti.
L'arte per sua natura tende a non essere statica ma ad evolversi nel tempo senza snaturarsi e ne consegue che si lasci anche influenzare da diversi usi e costumi dei tempi che vive. Ma soprattutto, per la sua natura libera e quindi dialogante, capita che possano generarsi incontri tra le varie forme d'arte.
Uno dei primi e più importanti esempi in tal caso è sicuramente l'Opera. Sfruttando le antiche forme d'arte del teatro, della musica e del canto essa pone le sue origini nell'Italia, considerata appunto universalmente come "il Paese dell'Opera" o del "bel canto". Avremo ora modo di approfondire le sue origini, i suoi sviluppi e la sua diffusione in tutto il mondo.
Cominciamo col descrivere la struttura abbastanza complessa dell'Opera. Come abbiamo già detto si svolge necessariamente in un teatro per via dell'azione scenica e quindi si fa uso anche di costumi, scenografie e di un testo che descrive i personaggi, le rispettive battute e didascalie delle scene ed è denominato libretto. Infine, tutta la parte teatrale è guidata da un regista. Nelle parti cantate o tra cambi di scena ci si fa uso di un organico strumentale che varia a seconda delle esigenze e naturalmente diretto da un direttore d'orchestra. Il libretto può essere diviso in più tempi e viene classificato tra diversi generi operistici: serio, semiserio, buffo, farsesco, giocoso.
Per la parte musicale, invece, vengono utilizzati diversi momenti musicali sia solistici che d'insieme: aria, arioso, cavatina, duetto, terzetto, cabaletta, romanza, coro, concertato, balletto. In assenza della parte teatrale si parla di esecuzione dell'Opera in forma di concerto.
L'origine dell'opera possiamo trovarla nel 1598 con Dafne di Jacopo Peri su libretto di Ottavio Rinuccini per poi proseguire con le due versioni di Euridice di Giulio Caccini e quella più cospicua di Jacopo Peri che impiegò appunto anche musiche di Caccini.
Peri, Caccini e Rinuccini presero anche parte al gruppo di intellettuali fiorentini denominato Camerata de' Bardi che, ispirandosi alla tragedia classica, al teatro medievale, alla commedia dell'arte e ai drammi pastorali inventeranno il nuovo genere. Inizialmente sarà un genere diffuso in Epoca Barocca principalmente presso luoghi aristocratici. Le tre principali scuole di pensiero, oltre a quella fiorentina, si svilupparono a Roma, a Venezia e a Napoli con la nascita dell'Opera Comica. La Scuola Romana, nota per la produzione di musica sacra come madrigali e oratori, si affermò in ambito operistico grazie al librettista Giulio Rospigliosi, futuro Papa Clemente IX, e a compositori come Luigi Rossi, Michelangelo Rossi, Marco Marazzoli, Paolo Quagliati, Domenico Mazzocchi, Virgilio Mazzocchi e Stefano Landi. Successivamente nel 1637 a Venezia furono inaugurati il Teatro San Cassiano e nel 1639 il Teatro Santi Giovanni e Paolo considerati tra i primi teatri pubblici.
Come temi in quel periodo andranno in voga i poemi greci, storie cavalleresche o dell'agiografia cristiana. Tra gli esponenti veneziani si ricordano Francesco Cavalli, Antonio Cesti e Giovanni Legrenzi ma soprattutto il massimo esponente del periodo è considerato Claudio Monteverdi, di cui il suo L'Orfeo è rappresentato tutt'oggi.
L'opera comincia a diffondersi anche nel resto d'Europa con Jean-Baptiste Lully, ideatore dell'opera francese e Philippe Quinault, suo librettista, Henry Purcell, ideatore dell'opera inglese e Heinrich Schütz dell'opera tedesca. In particolare l'opera francese tenderà a distinguersi e a seguire un suo sviluppo nel tempo generando altre forme come la tragédie lyrique, l'opéra-ballet, l'Opéra-comique, l'opéra bouffon, il grand opéra, l'opéra-lyrique, il vaudeville.
La prima forma autonoma dell'opera francese ideata da Lully fu la tragédie lyrique nel Seicento grazie alla sua assunzione di direzione dell' Académie royal e di cui alla sua morte prenderà le redini Jean-Philippe Rameau.
Nello stesso periodo, in Italia avviene la prima riforma ad opera prima di Apostolo Zeno e poi di Pietro Metastasio, definita appunto "riforma metastasiana". In contrapposizione ai temi seri delle opere appartenenti al filone della riforma di Metastasio nascerà l'Opera Buffa di cui abbiamo già avuto modo di parlarne nell'articolo dedicato alla scuola napoletana, che nel resto d'Italia si diffonderà attraverso la collaborazione tra Carlo Goldoni e Baldassare Galuppi nella seconda metà del Settecento e che successivamente darà vita alla farsa.
Tra i massimi esponenti nel Settecento dell'Opera Seria troveremo Georg Friedrich Händel, le cui opere rappresentate in Inghilterra verranno scritte su libretti in lingua italiana.
Nel frattempo in Inghilterra, in risposta all'Opera Italiana, cominciò ad affermarsi la Ballad Opera, di stampo più popolare e satirico e che, nonostante troverà il suo successo solo per un breve periodo, ha lasciato ugualmente un'influenza nella storia del teatro musicale inglese nel tempo.
La seconda metà del Settecento comincerà ad incontrare la prima crisi dell'opera seria che vedrà una prima riforma in Italia da parte di Niccolò Jommelli e Tommaso Traetta, ma soprattutto in Christoph Willibald Gluck e Raniero de' Calzabigi, riformatori sia dell'opera italiana che dell'opera francese, di cui ne abbiamo già parlato in maniera approfondita nell'articolo dedicato alla riforma gluckiana che ha ispirato tanti musicisti fino all'arrivo di Niccolò Piccinni, riformatore dell'opera buffa.
Altro riformatore profondamente importante è stato di sicuro Wolfgang Amadeus Mozart, sviluppatore dell'Opera Tedesca. L'opera italiana farà da concorrenza in Francia all'opera francese con l'arrivo del già citato Piccinni e di Antonio Sacchini, Luigi Cherubini e Gaspare Spontini. In particolare il nazionalismo francese tenterà di fare da argine alla forte affermazione dell'Italia. E tra tentativi di apertura all'opera italiana da parte di una fazione e l'ortodossia di un'altra la Francia conserverà comunque una sua tradizione operistica.
Ma con l'arrivo di Gioacchino Rossini nell'Ottocento si porterà a compimento l'opera buffa e si comincerà ad inserire elementi dell'opera francese nelle opere italiane e viceversa all'affermazione in Francia del Grand Opéra. Per un periodo breve vi sarà anche l'Opera Semiseria che unisce elementi dell'opera seria e dell'opera buffa.
Successivamente l'opera italiana e il grand opéra cominceranno a distinguersi. L'avvento del realismo in Italia influenzerà Giovanni Pacini, Saverio Mercadante, Vincenzo Bellini e Gaetano Donizetti. Ma la figura più importante sarà di certo Giuseppe Verdi.
Caratteristica dell'opera ottocentesca importante dal punto di vista musicale fu l'abolizione dei cantanti castrati. In Francia nel frattempo si affermerà l'opéra-Lyrique con Charles Gounod e in Italia l'influenza francese genererà la nascita della Grande Opera che troverà i suoi esponenti in Amilcare Ponchielli, Alberto Franchetti e persino nel brasiliano Carlos Gomes, primo compositore appartenente al continente americano che riuscì ad imporre le sue opere in Italia alla pari dei grandi compositori del tempo.
In Germania, invece, nel periodo romantico, l'Opera Tedesca comincerà ad affermarsi grazie a Richard Wagner ed a influenzare sia la tradizione operistica italiana che francese. L'opera tedesca verrà nominata Musikdrama, termine coniato da Theodor Mundt. Importante sarà a riguardo il dramma musicale Tristano e Isotta, considerato il capolavoro del Romanticismo tedesco nonché uno dei pilastri della musica moderna.
In precedenza in Germania si affermò solo un genere teatrale simile all'Opéra-Comique definita Singspiel insieme e sulla falsa riga della già citata Ballad Opera e della Savoy Opera nel Regno Unito, della Zarzuela in Spagna, dell'Opera Comica Russa e che trovò nei suoi esponenti Johann Adam Hiller (considerato l'ideatore), Carl Ditters von Dittersdorf, Joseph Haydn, Josef Bárta oltre a Wolfgang Amadeus Mozart, Ludwig van Beethoven e Carl Maria von Weber.
Anticiperà il genere dell'Operetta che troverà i suoi esponenti in Florimond Hervé (considerato l'ideatore), Jacques Offenbach (considerato il massimo esponente) e Charles Lecocq in Francia, Franz von Suppé, Johann Strauss figlio, Karl Millöcker, Franz Lehár, Oscar Straus e Emmerich Kálmán in Austria con l'Operetta Viennese ed infine, sir Arthur Sullivan insieme al librettista William Schwenck Gilbert nel Regno Unito con la Savory Opera (dal nome del Savoy Theatre). Quest'ultimi ebbero un'importante influenza anche negli Stati Uniti.
Parallelamente nasce la Scuola Russa fortemente nazionalista con Michail Glinka, Cezar' Kjui, Modest Musorgskij, Nikolaj Rimskij-Korsakov e Aleksandr Borodin, le cui storia è legata all'approdo dell'opera buffa in Russia nel Settecento da cui poi nacque l'opera comica russa di cui gli sviluppi hanno interessato diversi autori, tra cui i già citati Musorgskij e Rimskij-Korsakov, fino al Novecento con l'arrivo di Pëtr Il'ič Čajkovskij, Igor' Stravinskij, Dmitrij Šostakovič e Sergej Prokof'ev.
La Zarzuela in Spagna pone le sue origini nel Seicento ma nella sua lunga storia ha incontrato diversi ostacoli a causa di cambiamenti socio-politici nella storia iberica divenendo, comunque, fortemente parte della cultura popolare sia spagnola che sudamericana. Degno di nota a riguardo è ad esempio l'influenza della zarzuela nel teatro musicale cubano insieme al Bufo. Da un punto di vista storico possiamo dividerla in barocca e romantica.
In Italia la lunga stagione d'oro dell'opera si chiuderà con l'avvento dell'Opera Verista che troverà i suoi esponenti in Pietro Mascagni, Ruggero Leoncavallo, Umberto Giordano, Francesco Cilea e soprattutto Giacomo Puccini che con la sua Turandot, rimasta incompleta del finale, si colloca la fine dell'opera lirica in Italia forse per la presa di consapevolezza di Puccini stesso. Dall'agosto 2013 l'Associazione Cantori Professionisti d'Italia ha depositato presso il Ministero della Cultura il dossier per la Candidatura UNESCO per l'opera italiana, con l'intento di iscrivere l'opera all'interno del Patrimonio dell'Umanità protetto dall' UNESCO.
L'operetta, nel frattempo, si diffonderà in Italia attraverso Mario Costa, Virgilio Ranzato e Giuseppe Pietri. Troverà i suoi eredi nel teatro di rivista di origine francese e con grande successo nel continente americano, nella commedia musicale in Italia con Enzo Garinei e Sandro Giovannini e nel musical negli Stati Uniti.
Anche in Francia si chiuderà la lunga stagione dell'Opéra-Comique. In Italia, comunque, non sono mancate altre occasioni di produrre nuove opere liriche oltre alle rappresentazioni delle opere più importanti come tutt'oggi avviene in tutti i teatri lirici del mondo. Nella seconda metà del Novecento il teatro musicale continuerà ad abbracciare altri linguaggi musicali del tempo come il caso dell'Opera Rock con strumenti elettronici in Canada e negli Stati Uniti.
Il paese statunitense ha reso il musical un genere teatrale diffuso in tutto il mondo e ha cominciato a separare la produzione di opere liriche nei teatri d'opera e dei musical nella città di Broadway, divenuta simbolo nel mondo del genere teatrale americano. Tra i tanti massimi esponenti del musical è sicuramente degno di nota Leonard Bernstein, considerato il secondo miglior direttore d'orchestra del Novecento. In Argentina, l'arrivo di Astor Piazzola con il Nuevo Tango ha portato alla nascita della Tango Operita. Infine, il teatro musicale con l'avvento di nuovi mezzi di comunicazione ha interessato diverse trasposizioni cinematografiche e televisive.
Articolo di Luca Mozzillo