Lavilla è il nome del progetto musicale di Michele Tammaro, che presenta brani originali con sonorità elettro-pop . ‘’Insaziabile’’ è il suo ultimo lavoro.
Quali sono le esperienze musicali più significative che hai fatto?
Negli ultimi anni mi è capitato di condividere la mia musica con diversi artisti locali. Ognuno, a suo modo, ha aggiunto qualcosa di importante contribuendo a quella che è l’identità attuale del progetto Lavilla. Sicuramente la condivisione è stata l’esperienza che mi ha riempito più di ogni altra cosa, più di ogni palco calcato.
Qual è il messaggio che vuoi trasmettere con le tue canzoni?
Cerco semplicemente di essere me stesso, nel bene e nel male. Sento la necessità di comunicare ciò che penso a proposito di come vedo e affronto la vita, di come vivo le mie emozioni in relazione al mondo circostante.
Ci parli del tuo progetto? E del tuo ultimo singolo ‘’Insaziabile’’?
Lavilla vuole dare voce ad un bisogno piuttosto istintivo, primordiale. È il mio rifugio dalla razionalità, il mio posto sicuro. E nel mio posto sicuro io mi sento libero di esprimermi, di entrare realmente in contatto con me stesso cercando poi con la mia musica di trovare un contatto con gli altri. Ho trovato nella musica elettronica un modo efficace per sublimare queste mie esigenze e “Insaziabile” è una traduzione concreta di questo processo. Così come in amore, anche la musica richiede i giusti equilibri altrimenti rischia di diventare una forzatura, di saziare fino al rigetto. Metaforicamente parlando, questo singolo rappresenta al meglio il mio rapporto con la musica, il mio amore per lei, l’incapacità di collocare un sentimento nello spazio e nel tempo espressa dall’insaziabile voglia di abbandonarsi a vivere di emozioni.
Autoproduzione oggi. Qual è la tua visione?
Grazie alla tecnologia oggi è molto più semplice produrre musica anche nella propria camera. Ed è proprio quello che sto facendo, quindi non posso che avere una visione positiva di questa possibilità. Poi, ovviamente, i meccanismi del mondo musicale sono troppo più complessi, dunque spesso non basta. Però, secondo me è un buon modo per iniziare a fare “rumore”.
Riguardo la diffusione della musica inedita. Quali sono le difficoltà per un cantautore che vuole proporre la propria musica ai locali, club, eventi live?
La tua notorietà condiziona molto la disponibilità di buona parte dei locali ad ospitare il tuo seguito prima della tua musica. Se non ne hai, spesso ti tocca accontentarti di scarse retribuzioni. Per un artista che cerca un canale di espressione questa è un’arma a doppio taglio in quanto se da un lato sarebbe disposto a tutto, dall’altro non può permettersi di sottrarre dignità alla sua persona. Per fortuna non tutti ragionano così, c’è ancora qualche piccola realtà che offre una possibilità di mettersi in mostra, avere un po’ di visibilità tenendo in considerazione la qualità del tuo lavoro. Grazie a queste realtà io posso dire di avere una voce e sperare, piano piano, di poterla diffondere sempre di più.
E’ da poco terminato il Festival di Sanremo 2019. Cosa pensi di questa edizione? Ti sono piaciuti i cantanti?
Non l’ho seguito con attenzione perché devo dire che non sono un grande fan del Festival, però confesso di aver apprezzato molto la presenza di artisti nati dalla scena indipendente che hanno fatto davvero tanta gavetta prima di arrivare lì. Mi piace l’idea di poterli considerare come una rappresentanza di ciò che accade al di là dei riflettori del mainstream. Magari è un buon inizio al fine di portare musica di un certo livello anche alle orecchie di ascoltatori un po’ più passivi.
Qual è il tuo rapporto con il web e i social?
Nella vita reale sono una persona molto estroversa, ma fino a qualche mese fa facevo ancora un po’ fatica a fare un uso funzionale del virtuale. Devo dire che mi ci sto mettendo di impegno e qualcosina la sto già imparando, ma ammetto che devo migliorare parecchio. Non tanto per me quanto per il bene della mia musica. Migliorerò, promesso.