Giuseppe Anastasi è un cantautore e autore italiano. Ha scritto numerose canzoni per se stesso e per altri artisti: ''Sincerità'', ''Malamorenò'', ''Controvento'', ''L'amore è un altra cosa'', ''Meraviglioso amore mio'', ''La notte'' ecc per Arisa; ''Son resuscitato'' per Francesco Baccini; ''Sensi'' per Anna Tatangelo; ''Il diario degli errori'' per Michele Bravi; ''Per questo Paese'' per Emma e tanti altri. Oltre all'attività di docente di scrittura di una canzone al Cet di Mogol, ha scritto un libro ''Scrivere una canzone'' e ha pubblicato l'album ''Canzoni ravvicinate del vecchio tipo'' nel 2018.

Hai scritto canzoni sia per te stesso che per molti artisti. Com'è nato il tuo percorso prima di cantautore e poi di autore?

In realtà nasco autore, da un paio di anni provo a fare anche il cantautore. Il mio percorso inizia in Sicilia dove sono nato è cresciuto. Ho iniziato a scrivere verso i 15anni, prima piccoli racconti, poesie, pensieri, poi a 17 anni ho iniziato a suonare la chitarra e tutti quei pensieri sono diventati canzoni. Nel 1999 grazie ad una borsa di studio della SIAE arrivai al Cet, la scuola di Mogol. Il maestro un giorno, dopo aver letto un mio testo mi disse “tu questo lavoro lo puoi fare” ed io ci ho creduto. Da quando sono diventato papà, cioè 5 anni fa, mi è venuta la voglia di fare un disco mio, due anni fa l’ho fatto ed è arrivata una Targa Tenco inaspettata che mi ha riempito di gioia.  

Quando scrivi una canzone la scrivi pensando alla tua storia o ti immedesimi nell'artista a cui stai scrivendo la canzone?

Nella maggior parte dei casi scrivo pensando alla mia vita, ma se devo scrivere una canzone d’amore per una donna, allora cerco di eliminare la praticità del mio pensiero e provo a rimanere in un eterno innamoramento.

Progetti per il futuro?

Il nuovo disco, ho scritto tante canzoni  in questi due anni e vorrei farle ascoltare a più gente possibile.  Uscirà in aprile/maggio.

Cosa ti ispira in genere per la scrittura di una canzone?

La vita, la filosofia, la gente, il porsi domande, il non avere risposte, tutto quello di cui si nutre la mia attenzione.  

C’è un metodo efficace per la scrittura di una canzone?

Non c’è un vero e proprio metodo, si può partire da una melodia, da un testo, o come si usa nell’ultimo periodo da un beat. Non importa la partenza, quello che conta è il risultato.  

Cosa bisognerebbe fare per diffondere la cultura della musica originale?

Il web permette a chiunque di caricare qualsiasi opera originale, il problema è chi ascolta?

Quali sono i pro e i contro del web e i social nell’attività di un artista?

Il pro più grande è che potenzialmente potresti avere un pubblico vastissimo, il contro più grande, almeno per me, è che io di algoritmi non ne capisco nulla e dopo un ora che sto davanti al computer, mi lacrimano gli occhi.

Quali consigli daresti a un giovane cantautore?

Di stare attento alla vita, di osservare, capire, interrogarsi e studiare, studiare sempre, finché ne avrà la forza.